L’emergenza Covid ha fatto saltare anche le Infiorate di Spello, ma gli infioratori non hanno rinunciato ad onorare con la loro arte il significato più profondo del Corpus Domini e nella notte tra il 13 e il 14 giugno hanno realizzato una infiorata di 12 metri quadrati all’interno della chiesa di San Lorenzo dove poi il vescovo, a conclusione del suo mandato nella diocesi di Foligno, ha celebrato la santa messa ed ha salutato con evidente commozione tutta la città. I lavori di questa indimenticabile infiorata hanno coinvolto circa 20 infioratori che hanno lavorato a turno e a porte chiuse, senza la compagnia di tutto il gruppo né dei visitatori che normalmente si riversano nella città per assistere all’evento.
L’opera floreale realizzata richiama molti simboli: dal fiore, che rappresenta le infiorate, parte un intreccio di petali colorati che culmina in una mano stilizzata in segno di dono verso Spello e con il tricolore sotto che evoca la ripartenza italiana. Sulla destra la donna, simbolo della vita, libera le colombe di buon auspicio da Orvieto verso Spello, fino alla colomba più grande che si posa sulle torri, verso il volto del Cristo e la fede. Il cielo è variopinto con i colori del tramonto e il sole simboleggia la luce e l’eucarestia. In evidenza il parallelismo di Spello e Orvieto, la città dove è custodita la reliquia del Corpus Domini e in cui si sta per trasferire mons. Gualtiero Sigismondi.
Nel rispetto del distanziamento sociale e del divieto di assembramento, la domenica mattina in pochi hanno potuto partecipare alla messa. Monsignor Gualtiero Sigismondi al temine della commovente funzione religiosa, come da tradizione, ha calpestato l’unica e significativa infiorata che gli infioratori di Spello hanno realizzato per onorare il Corpus Domini 2020 e per salutare il vescovo che è stato chiamato da Papa Francesco a guidare la diocesi di Orvieto–Todi. Intanto venerdì il gruppo “Fonte di borgo” ha riconsegnato all’Associazione il trofeo Properzio, il premio simbolico che ogni anno viene affidato al gruppo nominato vincitore del concorso dalla giuria tecnica, mentre il gruppo “Arco Romano” ha riconsegnato il premio Ciampetti, quello assegnato dalla giuria composta dai maestri infioratori. Entrambi i premi resteranno custoditi in Comune fino alle Infiorate del prossimo anno.
È la prima volta in sessant’anni, cioè dall’istituzione del concorso, che non si sono svolte le artistiche Infiorate e la processione del Corpus Domini; in nessuno modo, infatti, le misure di prevenzione e sicurezza imposte dall’emergenza sanitaria da Covid-19 avrebbero potuto conciliarsi con lo spirito di aggregazione e il flusso turistico che contraddistingue questa manifestazione. Fino al 5 e 6 giugno del 2021 le Infiorate di Spello continueranno a regalare emozioni al pubblico di tutto il mondo attraverso le storie e le immagini fotografiche e video che saranno condivise nelle pagine social.