Tutta la provincia di Perugia più 6 Comuni della provincia di Terni zona rossa dalla mezzanotte di lunedì 8 febbraio e per 14 giorni (fino al 21 febbraio). E’ la decisione della Regione Umbria, con la presidente Donatella Tesei che ha anticipato l’ordinanza di carattere sanitario ai sindaci umbri in videoconferenza sabato pomeriggio.
Alla riunione del Centro operativo regionale (Cor) hanno preso parte, oltre ai vertici della Regione, l’Anci, i prefetti di Perugia e Terni e i rappresentanti dei Comuni.
L’ordinanza è stata redatta su indicazione della sanità regionale, che dopo essersi confrontata con il Ministero della Salute, ha determinato le aree geografiche e le misure di intervento necessarie ad arginare il propagarsi dell’epidemia di Covid-19 e delle varianti in questi giorni riscontrate in Umbria.
Il documento (QUI L’ORDINANZA INTEGRALE) è stato firmato nella tarda serata di sabato 6 febbraio e riprende le regole delle zone rosse previste dal Dpcm 14 gennaio. Ad essere coinvolti sono tutti i Comuni della provincia di Perugia e 6 della provincia di Terni (Amelia, Attigliano, Calvi, Lugnano in Teverina, Montegabbione e San Venanzo): 65 in tutto.
L’ordinanza prevede l’applicazione, per i Comuni interessati, delle disposizioni relative all’articolo 3 comma 4 del DPCM 14 gennaio 2021 e dei sui allegati – cosiddetta zona rossa – integrate da altre disposizioni specifiche per scuole ed attività sportive.
E’ dunque vietato ogni spostamento in entrata e in uscita dal proprio comune, nonché all’interno del territorio comunale, salvo che per gli spostamenti motivati da comprovate esigenze lavorative o situazioni di necessità o per motivi di salute. E’ consentito il rientro presso il proprio domicilio, abitazione o residenza.
Lo spostamento verso una sola abitazione privata abitata è consentito, nell’ambito del territorio comunale, una volta al giorno, in un arco temporale compreso fra le ore 5 e le ore 22, e nei limiti di due persone ulteriori rispetto a quelle ivi già conviventi, oltre ai minori di anni quattordici sui quali tali persone esercitino la potestà genitoriale e alle persone disabili o non autosufficienti conviventi.
Per i comuni con popolazione non superiore a 5mila abitanti, gli spostamenti sono consentiti per una distanza non superiore a 30 chilometri dai relativi confini, con esclusione in ogni caso degli spostamenti verso i capoluoghi di provincia.
Sono sospese le attività commerciali al dettaglio, fatta eccezione per le attività di vendita di generi alimentari e di prima necessità, sia negli esercizi di vicinato sia nelle medie e grandi strutture di vendita, anche ricompresi nei centri commerciali. Sono chiusi, indipendentemente dalla tipologia di attività svolta, i mercati, salvo le attività dirette alla vendita di soli generi alimentari, prodotti agricoli e florovivaistici. Restano aperte le edicole, i tabaccai, le farmacie e le parafarmacie.
Rimangono chiuse le attività dei servizi di ristorazione, ad esclusione delle mense e del catering continuativo su base contrattuale a condizione che vengano rispettati i protocolli o le linee guida diretti a prevenire o contenere il contagio. Resta consentita la sola ristorazione con consegna a domicilio, nonché fino alle ore 22 la ristorazione con asporto, con divieto di consumazione sul posto o nelle adiacenze.
E’ consentito svolgere individualmente attività motoria in prossimità della propria abitazione purché comunque nel rispetto della distanza di almeno un metro da ogni altra persona e con obbligo di utilizzo di dispositivi di protezione delle vie respiratorie. E’ altresì consentito lo svolgimento di attività sportiva esclusivamente all’aperto e in forma individuale.
Rimangono chiuse le scuole primarie e secondarie di primo e secondo grado, con l’attivazione della didattica a distanza. Chiuso anche il ciclo dell’infanzia e nido.
Resta salva la possibilità di svolgere attività in presenza qualora sia necessario l’uso di laboratori o in ragione di mantenere una relazione educativa che realizzi l’effettiva inclusione scolastica degli alunni con disabilità e con bisogni educativi speciali.
Negli stessi comuni è disposto il divieto di consumazione di alimenti e bevande all’aperto nei luoghi pubblici ed aperti al pubblico, per l’intera giornata; il divieto di distribuzione di alimenti e bevande, mediante sistemi automatici (distributori automatici), che affacciano nelle pubbliche vie per l’intera giornata; il divieto di svolgimento delle attività sportive e ludiche di gruppo, nei parchi ed aree verdi, nonché il divieto di utilizzo delle aree gioco dei medesimi.
Inoltre per le medesime zone non valgono le disposizioni dell’Ordinanza del 22 gennaio 2021 numero 7 di cui all’articolo 1, commi 3 e 4, ed agli articoli 4 e 5, in merito all’attività svolta dalle associazioni e circoli ricreativi e culturali. Infine, non sono consentite le attività venatorie.
Sono 27 invece i Comuni – tutti nella provincia di Terni – che rimangono “zona arancione”. Si tratta di: Acquasparta, Allerona, Alviano, Arrone, Avigliano Umbro, Baschi, Castel Giorgio, Castel Viscardo, Fabro, Ferentillo, Ficulle, Giove, Guardea, Montecastrilli, Montecchio, Montefranco, Monteleone d’Orvieto, Narni, Orvieto, Otricoli, Parrano, Penna in Teverina, Polino, Porano, San Gemini, Stroncone, Terni.
Ma anche per loro sono state introdotte limitazioni in ambito sportivo, che valgono per tutto il territorio regionale.
Per tutto il territorio regionale, infatti, sono sospese le attività di gare e competizioni riconosciute di interesse regionale, provinciale o locale dal Comitato Olimpico Nazionale Italiano (CONI), dal Comitato Italiano Paralimpico (CIP) e dalle rispettive federazioni sportive nazionali, discipline sportive associate, enti di promozione sportiva, in relazione agli sport di squadra e di contatto nonché lo svolgimento degli allenamenti e preparazione atletica anche in forma individuale sia al chiuso che in spazi aperti, per gli atleti che militano nelle società e nelle associazioni dilettantistiche ed amatoriali degli sport di squadra e di contatto (nelle zone a maggiore restrizione – i comuni dunque sopra indicati – sono vietati allenamenti e preparazione anche per gli sport le cui attività di gare e competizioni siano temporaneamente sospese in base ai provvedimenti e disposizioni delle rispettive federazioni sportive nazionali, discipline sportive associate, enti di promozione sportiva).
A preoccupare la Regione, è emerso durante l’incontro, sono le varianti brasiliana e inglese del Covid-19 rilevate in Umbria.
In particolare la variante brasiliana viene ritenuta con una velocità di contagio più elevata e forse più aggressiva. A preoccupare anche la situazione degli ospedali umbri.
(ultimo aggiornamento ore 10 del 7 febbraio)