Nell’Italia dove i contagi da Covid tornano a correre – anche se al momento con conseguenze negli ospedali e nelle terapie intensive meno drammatiche rispetto a quelle di altri Paesi europei – i presidenti delle Regioni chiedono al Governo di rivedere le regole sul Green Pass. A cominciare dalla durata del certificato verde, che si vuole abbassare per i vaccinati da 12 a 9 mesi. E l’obbligo di terza dose per alcune categorie, in particolare per il personale sanitario. Misura che potrebbe essere decisa dal Governo a breve con un decreto.
L’obiettivo è quello di spingere sulle terze dosi del vaccino. Ed evitare un nuovo affollamento degli ospedali, con restrizioni che comprometterebbero il Natale, con tutte le implicazioni sociali ed economiche conseguenti.
Per questo, hanno chiesto un incontro urgente con il Governo, per definire le nuove regole già nei prossimi giorni, prima che la situazione degeneri. Una richiesta formale al Governo è stata presentata dal presidente del Friuli Venezia Giulia, Massimiliano Fedriga, che guida la Conferenza delle Regioni.
Molti governatori (soprattutto nel centrodestra) chiedono limitazioni particolari per coloro che non sono vaccinati. Una sorta di Green pass rafforzato. In questo senso si è espresso lo stesso Fedriga. Ma anche Toti (governatore della Liguria) ritiene che debbano essere assunte misure sul modello di quelle avviate inizialmente dall’Austria. E pure Fontana (Lombardia) parla di differenziazioni tra vaccinati e non nelle misure da adottare. Posizione condivisa anche da alcuni governatori del centrosinistra, come De Luca (Campania) e Zingaretti (Lazio).
Il presidente delle Marche, Francesco Acquaroli, ritiene invece sbagliato e ingiusto operare una discriminazione tra vaccinati e non. Creando ancora maggiori divisioni e tensione sociale. In Umbria l’assessore alla Sanità Luca Coletto all’Ansa ha rilasciato dichiarazioni più caute: il provvedimento servirebbe se adottato in tutta Italia.
Il sottosegretario Sileri ritiene che il cosiddetto lockdown per i non vaccinati potrebbe essere preso in considerazione in caso di peggioramento dei dati, ad esempio nel caso in cui una regione entri in zona arancione.
Il ministro Mariestalla Gelmini ha comunicato nel pomeriggio che il Governo è pronto al confronto.
Nessuna regione passerà al giallo dalla prossima settimana. Ma quelle del Nord-est rischiano in aggravarsi della situazione a breve.
L’Umbria e la Calabria, secondo l’osservatorio Gimbe, sono le uniche regioni dove non si è registrato un sensibile aumento percentuale settimanale.
Ma proprio il presidente della Fondazione Gimbe, Nino Cartabellotta, propone di ridurre a 6 mesi il Green Pass rilasciato a seguito di vaccinazione. E di prevedere l’obbligo vaccinale per quei lavoratori a contatto con il pubblico.
Intanto il generale Figliuolo ha inviato una circolare alle Regioni: la terza dose, il richiamo, inizialmente fissato dopo il 1° dicembre per la fascia di età tra 40 e 60 anni, deve essere anticipata dal 22 novembre. Devono però sempre essere passati 6 mesi dalla somministrazione della seconda dose.