“La riapertura delle scuole deve essere una priorità, prima ancora dell’annullamento di altre restrizioni e le sue tempistiche devono essere dettate dai dati sanitari e non dai giorni”. Così il vice sindaco Tuteri, nel dibattito in Consiglio comunale a seguito dell’ordine del giorno presentato da Pd, Ipp e rete civica Giubilei per favorire un rapido ritorno alle lezioni in presenza, dopo lo stop, anche a Perugia, per l’emergenza Covid. “È necessario un ritorno graduale a scuola – ha proseguito il vice sindaco – tenendo anche conto che da gennaio ad oggi sono stati sottoposti a test antigenico gratuito oltre 8mila soggetti tra popolazione scolastica e corpo insegnante”.
Infine, Tuteri ha anche evidenziato la necessità di ristori per gli studenti: “Si sono ideati ristori per tante categorie, tranne che per i ragazzi, – ha spiegato – come ad esempio la ricalendarizzazione della scuola, soprattutto per i bambini delle elementari, o per coloro che usciranno dalle scuole superiori o professionali e che dovranno affrontare il mondo dell’università o del lavoro. Le azioni intraprese – ha rivendicato – sono stati in grado di limitare fortemente la diffusione delle varianti e oggi, quello che abbiamo fatto noi lo stanno facendo anche altre regioni”.
Perplessità sul fatto che sia stato fatto tutto il possibile sono state avanzate dal consigliere Zuccherini (Pd) che ha espresso dubbi su alcuni aspetti in particolare, quali i trasporti, lo screening e il contact tracing e ha invitato il Comune a pretendere dalla regione un’assunzione piena di responsabilità sulle azioni da mettere in campo. “L’atto – ha spiegato l’esponente dem – vuole essere d’aiuto all’amministrazione per interagire con la regione in maniera paritaria, affinché non vengano scaricate sui comuni responsabilità di altri”.
Per la maggioranza, invece, a Perugia è stato fatto tutto quello che c’era da fare rispetto al tema delle scuole. E la contrazione dei contagi dimostra che le scelte fatte si sono rivelate opportune.
L’atto è stato bocciato con gli 11 voti favorevoli di centrosinistra e M5S, i 15 contrari del centrodestra e le astensioni dei 5 consiglieri di Progetto Perugia.