Risultati insufficienti: risoluzione in Consiglio regionale sulla gestione della pandemia, sostegno alle imprese e contributi per le famiglie con i figli a casa
Questa volta niente operazione a tenaglia, pur con i distinguo. Fratelli d’Italia presenta alla Giunta regionale la sua proposta per quel “cambio di passo” in sanità invocato dall’inizio di questo 2021 che ora vede quasi tutta l’Umbria in zona rossa Covid.
Dal segretario regionale senatore Franco Zaffini, al deputato Emanuele Prisco, fino ai consiglieri regionali Marco Squarta ed Eleonora Pace. Tutto lo stato maggiore di FdI in Umbria annuncia che domani in Consiglio sarà depositata una risoluzione a firma dei due consiglieri regionali da porre al voto dell’Assemblea legislativa a seguito delle comunicazioni della presidente Donatella Tesei.
“Tenuto conto della grave situazione provocata dall’emergenza Covid, sia dal punto di vista sanitario che da quello economico – scrivono gli esponenti di FdI – un cambio di passo, non solo a parole, in Umbria non è più differibile. Il Coronavirus non può più essere un alibi ma, anzi, l’impegno di tutti dovrà essere raddoppiato poiché i risultati fino a questo momento si sono dimostrati ampiamente insufficienti”.
Insomma, un giudizio in linea di quello che stanno dando Pd e M5s. Ma questa volta, dai banchi della maggioranza.
“Vogliamo sottolineare – dicono gli esponenti di FdI – che il nostro proverbiale senso di responsabilità non dovrà mai essere scambiato per accondiscendenza. Noi continueremo ad essere parte integrante della maggioranza che governa l’Umbria ma non subalterni, tanto che torniamo a sottoporre alla presidente, e agli alleati, le nostre proposte concrete e, in questo caso, indifferibili”.
E siccome FdI non ha rappresentanti a Palazzo Donini, la risoluzione con i suoi dieci punti la presenta (e chiede di votarla) a Palazzo Cesaroni.
I 10 punti per la sanità e l’economia
Questi i 10 punti posti da Fratelli d’Italia per cambiare passo:
- una campagna di comunicazione per informare i cittadini circa le procedure previste per la vaccinazione, che riguardi in particolare tempi e modalità di prenotazione, luoghi di somministrazione e figure cui rivolgersi per le informazioni;
- pronto incremento delle dosi di vaccino, da reclamare al Governo, stante la maggiore emergenza rispetto ad altre regioni;
- somministrazione vaccino prioritaria a farmacisti, medici liberi professionisti e odontoiatri e loro assistenti;
- procedure per la prenotazione e l’acquisto autonomo del vaccino Sputnik V in corso di validazione da Ema e AIFA;
- nuove e più efficaci regole comuni per gli ospedali in merito agli accessi alle strutture e ai protocolli di sicurezza;
- specifico mandato ai DG di riorganizzazione le prestazioni anche decentrando negli ospedali territoriali le attività di medio-bassa specialità, preservando così le Aziende ospedaliere;
- immediata assunzione di personale medico (in particolare anestesisti e rianimatori), infermieristico e tecnico da indirizzare sia agli Ospedali che ai Dipartimenti di prevenzione delle Aziende territoriali (ad esempio per riattivare il tracciamento Covid);
- chiedere al Governo, di concerto con la Conferenza delle Regioni, ulteriori ristori, immediati ed efficaci, per sostenere le attività economiche, comprese quelle non direttamente coinvolte dalle chiusure;
- liquidare il bonus Covid agli specializzandi impegnati nelle strutture ospedaliere regionali;
- stanziare ulteriori risorse per rifinanziare misure autonome regionali di ristoro e realizzarne di nuove per privati e famiglie costrette a cambiare stili di vita con i lockdown e le scuole chiuse prevedendo da subito, ad esempio, un bonus baby sitter.
Questa volta, più che il rimpallo di comunicati con la Lega, conteranno le parole (e soprattutto i voti) in Aula.