Cala la curva dei contagiati dal Covid in Umbria e con essa quella dei ricoveri ospedalieri e in particolare nelle terapie intensive. L’indice Rt nella regione viene stimato negli ultimi 7 giorni a 0,71 rispetto a una media nazionale di 0,80.
Il Nucleo epidemiologico regionale stima con modello matematico, qualora fosse mantenuto questo valore dell’indice Rt, una discesa tra 14 giorni dei contagi settimanali a 50 per 100 mila abitanti. Ai limiti, quindi, della soglia fissata dal Governo per la promozione in zona bianca.
E questo nonostante l’elevata circolazione della varianti nel territorio regionale. Nell’ultimo monitoraggio dell’Istituto superiore di sanità, in Umbria su 100 contagiati dal Covid 64 presentano la variante inglese e 32 quella brasiliana (la più alta in Italia). La prima più infettiva, la seconda con una possibile minore copertura dei vaccini.
Dati che l’assessore regionale alla Sanità, Luca Coletto, commenta con una certa soddisfazione: “La curva dei contagi sta scendendo in maniera più decisa. Con segni importanti anche per le terapie intensive. E questo nonostante la presenza importante delle varianti, quella inglese molto infettiva, e quella brasiliana”.
Quanto ai vaccini l’assessore afferma: “Stiamo procedendo, nonostante lo stop&go legato ad AstraZeneca. Le classifiche? Non guardiamo al singolo giorno, perché dipendono dai giorni di consegna”.
Si stanno stabilizzando sulla media regionale i contagi per fasce di età, anche tra bambini e ragazzi, più colpiti nella terza ondata. Il Nucleo epidemiologico evidenzia ancora delle oscillazioni nella fascia di età tra 19 e 24 anni, con la curva attualmente in calo.
Sotto la media regionale i contagi tra gli ultra 80enni. Un effetto positivo, si spera, legato all’efficacia dei vaccini.
Nell’ultimo giorno, in base al bollettino della protezione civile aggiornato alle ore 11.19 di oggi, venerdì8 aprile, i nuovi contagi sono stati 172 (su circa 3500 tamponi processati), con gli attualmente positivi al Covid che ora sono 4334.
Scendono a 338 i ricoverati in ospedale, di cui 44 in terapia intensiva. Un dato, quest’ultimo, che nonostante l’ultimo lieve aumento (+2) pone l’Umbria finalmente intorno alla soglia di rischio del 30% di occupazione delle terapie intensive.
Si registrano però altri 7 decessi di pazienti di Assisi, Castiglione del Lago, Città di Castello, Foligno, Marsciano, Montecastello di Vibio, Orvieto.