C’è molta attesa in tutta l’Umbria per la conferenza stampa che la governatrice Donatella Tesei terrà alle 15,30 per presentare la nuova Ordinanza regionale, che entrerà in vigore dal 22 maggio, in merito al piano dell’assistenza ospedaliera e la ripresa delle attività extra covid che riguarderà tutti gli ospedali regionali.
Palazzo Donini non a caso ha scelto l’ospedale di Spoleto per tenere la conferenza, atteso che la città del festival è quella che più ha sofferto la pandemia avendo avuto trasformato il nosocomio in covid hospital da ottobre scorso.
Evidente quindi che il focus principale sarà proprio sul ritorno alla normalità del San Matteo degli Infermi ma anche dell’ospedale di Pantalla.
Come per tutte le altre conferenze stampa che hanno riguardato la pandemia, la conferenza della Tesei, per l’occasione accompagnata dall’assessore Coletto, dal d.g. Braganti e dal direttore della Asl2 De Fino, potrà essere seguita in diretta sulla Pagina Facebook della Regione dell’Umbria.
Ieri la presidente è stata a Foligno per l’inaugurazione del modular hospital che consentirà di portare le terapie intensive a 25 posti letto.
Covid hospital Spoleto, tra veleni e antidoti
L’annuncio della presidente potrebbe mettere fine ai tanti, troppi veleni – cavalcati da certi politici – che hanno diviso la città.
Per la verità, a guardare almeno il fenomeno social, le dichiarazioni ufficiali sembrano aver smorzato di molto i toni; quanto meno chi ha messo in dubbio anche le ordinanze della Regione non ha più molto seguito.
Sull’ospedale, d’altra parte, si è concentrata questa prima parte della campagna elettorale (Spoleto è chiamata al voto nel prossimo autunno dopo la sfiducia della Giunta De Augustinis) ma anche il braccio di ferro tra l’ex sindaco-magistrato e la presidente, sfociato nel noto ricorso al Tar che da martedì è stato trattenuto in decisione.
Il dispositivo era atteso per questa settimana ma a questo punto è probabile che non cambierà molto il corso della situazione, visto l’entrata in vgore della prossima Ordinanza di riapertura delle attività extra covid.
Le motivazioni comunque saranno interessanti per capire se aveva ragione l’ex primo cittadino, che aveva tra l’altro denunciato di non essere stato informato della decisione e che Spoleto non poteva essere così penalizzata con la chiusura dell’ospedale per un covid hospital, o la governatrice che, nel pieno della seconda ondata, ha dovuto individuare un intero ospedale per alleggerire il carico di lavoro degli altri (comunque tutti impegnati, spesso al limite dei posti letto, nella lotta alla pandemia).
In questa situazione si inserisce la nota del Comitato Protesta Bianca (quello dei lenzuoli, “governato” da alcuni consiglieri uscenti e aspiranti al prossimo Consiglio) che chiede la riapertura di tutti i servizi e l’acquisto di un nuovo acceleratore lineare (acquisto peraltro già pluriannunciato). Una tecnica mediatica per poter gridare “Vittoria!” subito dopo la conferenza stampa di oggi? Si vedrà.
Ma i veleni non mancano neanche nei confronti di quei consiglieri che hanno votato la sfiducia. Nel tritacarne è finita nuovamente la dottoressa Paola Vittoria Santirosi, consigliera uscente di Fd’I e tra i 15 che hanno sfiduciato la Giunta.
Come si ricorderà il ricorso al Tar del Comune avverso la sfiducia ha chiamato in causa i tre medici-consiglieri per presunto conflitto di interesse, atteso che l’altro ricorso amministrativo sull’ospedale covid era di fatto contro il loro datore di lavoro (la Regione).
Così è bastato che la Santirosi, già dirigente di struttura semplice di nefrologia, partecipasse ad un bando pubblico per l’incarico a tempo determinato (9 mesi) di dirigente di struttura complessa per veicolare sui social illazioni e veleni di ogni genere, anche da parte di qualificati ex esponenti della passata amministrazione.
Nessuno che si sisa preso la briga di esaminare gli atti concorsuali dai quali emerge che al bando hanno risposto in due medici e che la Santirosi avesse più titoli del secondo concorrente. Non solo, l’incarico a tempo determinato di 9 mesi, non dovrebbe consentire alla esponente di Fd’I di potersi ricandidare a ottobre prossimo, in quanto la figura di dirigente di struttura complessa è incompatibile con alcune candidature.
In difesa della Santirosi è sceso in campo non solo il partito di Giorgia Meloni ma anche il Pd che ha invocato la “fine dei veleni”.
“Nei giorni scorsi abbiamo potuto notare commenti alquanto sgradevoli che nulla hanno a che vedere con la scelta compiuta dalla Asl di riconoscimento dei meriti di un professionista del territorio spoletino, ma piuttosto perseguono come unico obiettivo quello di continuare a dividere la cittadinanza. Inutile dire che una comunità che non vuole riconoscere il merito dei propri professionisti non può avere un futuro migliore” scrivono dal coordinamento Fd’I retto da Michele Leoni “Siamo certi che gli spoletini sapranno discernere quanti, tra loro, lavorano per la città e portano risultati di successo anche nelle loro professioni, cioè fuori dal contesto politico, rispetto a quanti, invece, forti del ‘tempo che non passa mai’ che riempie le loro giornate perse, si attardano con visioni complottiste o, peggio, spargono i loro miasmi nella speranza di invelenire ulteriormente i pozzi della nostra città”.
Ancora più dura la nota dei demo del segretario Lisci “Il Pd respinge con forza ogni tentativo di delegittimare chi per propri meriti viene chiamato a ruoli di primo piano in ogni ambito delle categorie professionali. I Dem di Spoleto dicono ‘basta’ al vetriolo che viene sparso in città rivendicando la volontà di riportare un clima di confronto corretto e leale. Una città che non sostiene i propri professionisti o chiunque abbia capacità di emergere è destinata all’inesorabile declino. Infatti non potrà mai contare su una classe dirigente capace di portare le proprie istanze in ogni sede, locale, regionale o nazionale. Spoleto fino ad oggi ha perseguito questo tipo di politica. Per propri interessi personali, che nulla hanno a che fare con il bene della collettività, in troppi mettono in atto una sorta di “guerra civile” che come risultato penalizza pesantemente. Il fatto che la dottoressa Santirosi militi in un partito, peraltro nostro avversario politico e antagonista alle prossime elezioni amministrative, non inficia la sua professionalità che tutti le riconoscono. Il fatto poi che sia di Spoleto per il Pd è un motivo in più per esprimerle solidarietà”.
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