Una messa, un momento di raccoglimento collettivo in preghiera per ricordare le persone decedute a causa del Covid-19 in Altotevere (ad oggi, 5 dicembre, 122 complessive in 8 Comuni) e manifestare vicinanza e solidarietà alle loro famiglie.
Una bella iniziativa che Carla Solani, tifernate, infermiera all’ospedale di Città di Castello, recependo la disponibilità del Vescovo Domenico Cancian, si è fatta carico di organizzare con il pieno sostegno e adesione del Comune tifernate.
La santa messa verrà celebrata sabato 11 dicembre, alle ore 18.30, in Cattedrale tifernate (nella foto), dal vescovo e don Alberto Gildoni, parroco del Duomo. Alla funzione religiosa, sono invitati tutti i cittadini, familiari delle persone scomparse e i sindaci dei comuni altotiberini, per manifestare vicinanza e solidarietà, nel ricordo e nella preghiera.
“Il Covid – precisa con commozione Carla Solani – ha segnato in maniera indelebile la mia famiglia: a distanza di 13 giorni, a marzo di quest’anno, prima mia madre Graziella e poi mio padre Giovan Battista, sono morti stroncati da questa terribile pandemia. Da figlia e da operatrice della sanità ho vissuto doppiamente questa tragedia, come purtroppo tante altre famiglie a cui il Covid non ha lasciato nemmeno il tempo di dare l’ultimo saluto ai propri cari, con i rigidi protocolli che hanno cancellato anche le lacrime”.
“Proprio per questo ho deciso di promuovere un momento di preghiera, una messa di ricordo di tutte le vittime del Covid da quando è scoppiata la pandemia ad oggi. Il sostegno del vescovo, dei colleghi di lavoro, del sindaco di Città di Castello Luca Secondi e di tante persone che hanno vissuto la stessa tragedia mi hanno indotto a promuovere in maniera spontanea questa iniziativa, che spero venga recepita da tutti coloro che vorranno manifestare con preghiera e raccoglimento la loro vicinanza”.
“Sarà anche l’occasione – conclude Carla – per ringraziare tutto il personale sanitario da sempre in prima linea nei reparti Covid e nelle strutture territoriali per l’abnegazione ed alto senso di servizio dimostrato senza sosta, mettendo a repentaglio anche la propria esistenza”.