Perugia

Covid, caso Juventus – Napoli: “Non è Perugia” | Romizi: “Aspettiamo le scuse”

Vedere nella mancata partenza del Napoli connessioni strane tra strutture sanitarie ed il calcio Napoli è davvero disgustoso: Napoli non è Perugia“. Così si è espresso all’Ansa il sindaco di Benevento e leader di “Noi Campani”, Clemento Mastella, a proposito della contesa sulla partita Juventus – Torino. Partita finita al centro di una disputa tra la Lega Serie A (che vuole far disputare la partita) e le autorità sanitarie campane, che hanno invece disposto la quarantena fiduciaria per tutti i calciatori del Napoli dopo che i calciatori Zielinsky ed Elmas sono stati trovati positivi al Covid.

Con la Juventus che ha comunicato che scenderà regolarmente in campo. E con il Napoli che a questo punto rischia di vedersi infliggere la sconfitta per 3-0 a tavolino.

Mastella, grande tifoso del Napoli, ha dichiarato che consentire alla Juventus e agli arbitri di scendere in campo sarebbe “una pagliacciata ed una figuraccia mondiale“.

Poi l’attacco alla Juventus, chiamando in causa la città di Perugia, dopo il caso dell’esame di italiano “farsa” (per la procura umbra) di Suarez all’Università per Stranieri, quando il calciatore era in cerca del passaporto italiano per trasferirsi nella società bianconera.

Una delle accuse mosse dopo le disposizioni della Asl 2 di Napoli è che la Regione e le autorità sanitarie campane abbiano seguito le richieste della stessa società partenopea. Da qui il paragone di Mastella, irrispettoso verso la città di Perugia.

E in effetti non si è fatta attendere, poco fa, la risposta del sindaco Andrea Romizi: “Apprendiamo con grande disappunto e inevitabile stupore il riferimento, alquanto incomprensibile e immotivato, alla città di Perugia, fatto da Clemente Mastella, relativavmente alla partita Juventus-Napoli”.

Non si comprende se l’intenzione dell’autore sia stata quella di alludere al caso Suarez. Se così fosse il sindaco di Benevento dovrebbe sapere che c’è, attualmente, un’indagine in corso e che, comunque andrà a finire, Perugia è parte lesa dell’intera vicenda per il danno d’immagine ricevuto

“Suona davvero stonato – conclude – che Mastella possa aver così malamente coinvolto e nominato la nostra città, che con la sua storia millenaria, di certo non prende, né da lui, né dalla sua indecifrabile nota, lezioni di civiltà, correttezza e rigore. Confidiamo si sia trattato di uno scivolone comunicativo, da correggere e precisare. In ogni caso ci aspettiamo le più sollecite scuse verso i perugini e Perugia, impropriamente citata”.