Perugia

Covid, nuovi timori per Fontenuovo e Seppilli

Emergenza Covid, nuovi timori di Cgil e Spi sulla Rsa Seppilli e sulla residenza protetta Fontenuovo. Quest’ultima, per i numerosi casi di contagio che si sono verificati. Per il Seppilli, preoccupa la scelta di individuarla come Rsa Covid, nonostante le rassicurazioni delle autorità sanitarie.

I timori per il Seppilli

“Abbiamo già espresso la nostra contrarietà alla conversione di alcuni piani della Rsa Seppilli di Perugia in struttura Covid, una scelta assolutamente inopportuna e sbagliata” scrive la Cgil di Perugia insieme alla Lega del sindacato pensionati di Perugia, Corciano, Torgiano.

Nei giorni scorsi, secondo i dati forniti dalla Regione, nella Residenza protetta Seppilli erano stati trovati 20 positivi al Covid, tra cui 16 ospiti, un medico e 3 operatori. Undici persone sono state ricoverate. Un operatore positivo anche nella Rsa Seppilli.

Fontenuovo

Ancora più grave la situazione nella struttura Fontenuovo. Nella Rsa 50 gli ospiti contagiati dal Covid, due dei quali sono poi deceduti. Contagiati anche 15 operatori e un medico. Un ospite contagiato dal Coronavirus anche nella Residenza servita.

Una situazione che preoccupa molto Cgil e Spi, che chiedono che si attivi un monitoraggio costante della situazione anche con le organizzazioni sindacali.

Cgil e Spi: medicina di territorio e Covid hotel

Secondo Cgil e Spi, obiettivo primario dell’azione pubblica deve essere il potenziamento della medicina di territorio per “evitare che si arrivi all’ospedalizzazione”.

“Chiediamo altresì – continua il sindacato – il reperimento di strutture per l’alloggio delle persone in isolamento Covid che non possono rimanere all’interno della propria abitazione, magari solo perché sole ed anziane o disabili”. Si tratta dei cosiddetti covid hotel, con particolari caratteristiche per accogliere le persone più fragili.

I servizi per chi è in isolamento

Infine, il sindacato chiede l’immediata attivazione di servizi – anche in rete con il volontariato – che garantiscano beni di prima necessità a chi si trova a vivere in isolamento fiduciario e in isolamento sociale. “Abbiamo già evidenziato l’emergenza nell’emergenza che vivono i più fragili – concludono Cgil e Spi – Ora vogliamo dare voce ai tanti che nella nostra città vivono il dramma della malattia e della solitudine. Su questo aspetto in particolare chiediamo una risposta chiara e urgente dal Comune di Perugia”.