Dopo le circolari delle Asl ai dirigenti scolastici e gli altri documenti tra le istituzioni, la Regione Umbria ha ufficializzato la nuova procedura per le quarantene. In ragione dell’elevato numero di positivi che ha fatto saltare il tracciamento, della variante Omicron che ormai dilaga anche in Umbria e con procedure diversificate tra vaccinati e non.
Il commissario regionale per l’emergenza coronavirus, Massimo D’Angelo, ha emanato le seguenti disposizioni volte al massimo contenimento della circolazione virale e della difesa delle categorie più deboli come anziani e soggetti con patologie gravi.
I soggetti risultati positivi al Covid, sia dall’esito del tampone molecolare che al test antigenico (come da disposizione Ministeriale già in vigore), dovranno rimanere in isolamento contumaciale almeno per 10 giorni, di cui gli ultimi 3 senza sintomi, ed avere un test molecolare negativo effettuato alla scadenza dell’isolamento stesso.
Nel caso in cui quest’ultimo tampone risultasse positivo l’isolamento proseguirà per ulteriori 7 giorni al termine dei quali seguirà ulteriore tampone.
Se il soggetto venuto a contatto con un positivo è vaccinato con ciclo completo da almeno 14 giorni dovrà:
Se il soggetto venuto a contatto con un positivo non è vaccinato con ciclo completo, dovrà rimanere in quarantena per 10 giorni al termine dei quali dovrà avere un tampone molecolare o test antigenico con risultato negativo.
Tali disposizioni, derivanti dall’applicazione della Circolare del Ministero della salute n. 54258 del 26.11.21 che prevede di “applicare tempestivamente e scrupolosamente le misure previste dalla circolare n. 36254 dell’11/08/201 “Aggiornamento sulle misure di quarantena e isolamento raccomandate alla luce della circolazione delle nuove varianti SARS-Cov-2 in Italia ed in particolare della diffusone della variante Delta (lignaggio B.1.1.617.2)”, sono necessarie anche alla luce del sequenziamento relativo alla flash survey dell’ISS del 22 dicembre riporta su 68 campioni, 44 (64,7%) con variante B.1.1.529 (Omicron); peraltro i test molecolari eseguiti il 24 e 25 dicembre evidenziano come oltre l’80% presentano drop out del gene S che, come noto, è caratteristico della variante Omicron.