Quando il Covid-19, e non solo, generano confusione e distrazione, anche con una semplice assonanza di nomi.
La direzione dell’Azienda Pubblica di servizi alla persona (Asp) “Muzi Betti” a fronte di continui e ripetuti equivoci nati a causa della somiglianza tra il proprio nome e quello di Villa Muzi (residenza dove vengono sistemati i casi clinicamente guariti da Coronavirus ma non ancora negativizzati all’esito di due tamponi), è infatti dovuta intervenire per chiarire una volta per tutte le diverse funzioni delle due strutture.
Il vicepresidente di Muzi Betti Eugenio Bruschi ha così precisato che l’Asp tifernate da lui amministrata, “situata in via delle Terme 4, il cui nome deriva dal fondatore è un Istituto di ricovero per non autosufficienti mentre Villa Muzi è una struttura regionale messa a disposizione dalla Curia Vescovile di Città di Castello per l’accoglienza dei pazienti Covid in fase di guarigione, ubicata in frazione Popolo n. 15“.
Il chiarimento si è reso necessario dopo le numerose critiche piovute addosso alla Muzi Betti, soprattutto da parte di alcuni parenti degli ospiti ma anche da parte dei “leoni da tastiera” sul web: infatti ogni volta che un paziente Covid viene accolto a Villa Muzi (anche di recente), i “distratti” di turno polemizzano e si preoccupano per l’incolumità degli anziani della Asp tifernate (dove è vietatissimo l’accesso a persone esterne), quando invece il contagiato è sistemato in tutt’altra struttura. Chissà se ora sarà tutto più chiaro….