I sindaci si sono presi un altro giorno di tempo per valutare i dati e le indicazioni sui contagi nelle scuole forniti dal Comitato tecnico scientifico regionale, per l’eventuale stop della didattica in presenza. Che al momento viene sospesa, con effetto immediato e per una settimana, nel solo territorio di Torgiano.
A Foligno il sindaco Zuccarini nella serata di domenica ha emesso due ordinanze. Con una chiude tutte le scuole e gli asili, pubblici e privati, da martedì 2 a domenica 14 febbraio. (aggiornamento reo 22.00)
Il fronte dei 29 sindaci dei Comuni che hanno un’incidenza di positivi al Covid superiore ai 200 casi ogni 100 mila abitanti è diviso. Oltre a Torgiano, il primo ad avere emanato questa mattina un’ordinanza che riguarda anche le scuole, altri Comuni (Perugia, Corciano, Amelia, oltre a Magione) tra sabato e domenica hanno comunque emanato ordinanze per gli altri provvedimenti richiesti dalla Regione: anticipo del coprifuoco alle 21, limiti alla spesa ad un componente per famiglia, chiusura dei parchi pubblici.
Altri (come ad esempio Gubbio, Trevi, Montefalco, Spello, Castiglione del Lago) hanno annunciato che l’ordinanza sarà emanata lunedì. E che comunque lunedì in questi comuni (come in tutti quelli dove non c’è un’esplicita ordinanza in merito) le lezioni in presenza si svolgeranno regolarmente. “Per i giorni successivi – recita la nota copia-incolla dei sindaci che hanno manifestato perplessità – circa la scelta di fermare la didattica in presenza nelle scuole, i Comuni sono in attesa che la Regione, anche attraverso il supporto del Comitato tecnico scientifico regionale, esprima un parere sulla necessità o meno di tale misura, sempre sulla base di una corretta valutazione dei dati disponibili“.
(aggiornamento ore 14.10)
A Foligno (uno dei Comuni che, se necessario, sarebbe pronto anche a misure per le scuole) il sindaco Zuccarini ricorda che “ad oggi Foligno non è in zona rossa: non ci saranno pertanto variazioni per le attività commerciali, che rimangono assoggettate alle normative della zona arancione”.
Quanto alle scuole, Zuccarini scrive: “Nell’eventualità dell’emanazione di un provvedimento che predisponga la temporanea sospensione dell’ attività didattica in presenza, questo sarà emanato in tempo utile per poter dar modo alle famiglie, ai dirigenti scolastici, al personale docente e ai ragazzi di potersi organizzare”. (aggiornamento ore 14.50)
Non sono bastati due incontri nella giornata di sabato, tra la Regione e la sanità e i 29 sindaci dei comuni a più alta diffusione Covid, seguito al confronto in sede Anci di venerdì, per sciogliere il nodo sulla chiusura delle scuole.
La presidente Tesei, nella lettera indirizzata si sindaci dopo un confronto con il prefetto di Perugia, tra le varie misure da adottare urgentemente in questi comuni (dove la diffusione del virus è sopra la soglia dei 200 contagi ogni 100 mila abitanti) chiedeva, tra i vari provvedimenti, “l’inibizione delle attività didattiche in presenza per le scuole primarie e secondarie di I e II grado, di concerto con la Provincia di appartenenza”.
Provvedimento che alcuni dei sindaci dei comuni più grandi erano pronti ad inserire nell’ordinanza. Poi, i dubbi emersi da colleghi nella riunione Anci di venerdì e la decisione di fare fronte comune. Chiedendo che il Comitato tecnico scientifico mostri i dati sui contagi nella scuola e l’evidenza dei maggiori rischi in caso di mancata chiusura.
A quel punto le ordinanze per lo stop alle scuole potranno essere prese per motivi di sanità, materia per la quale l’autorità competente sul territorio è appunto il sindaco.
Alcuni primi cittadini, tuttavia, insistono per un provvedimento della Regione. D’altra parte, qualora decidessero di non chiudere le scuole andando contro il parere della Regione e dell’autorità sanitaria (quando sarà riformulata sulla base degli ultimi dati) si esporrebbero a possibili responsabilità in caso di nuovi focolai.
Nel caso delle scuole superiori, riaperte in Umbria al 50% lunedì scorso, il Comitato tecnico scientifico aveva dato parere favorevole (lo scorso 22 gennaio) “purché non fosse stata superata la soglia dei 250 casi settimanali ogni 100 mila abitanti” ha ricordato il direttore Claudio Dario, che siede anche nella Cabina di regia nazionale. Quella Cabina che per ora ha lasciato l’Umbria in zona arancione, ma che venerdì prossimo, soprattutto sulla base dei dati dei ricoveri ospedalieri, potrebbe chiedere al ministro Speranza l’inserimento in zona rossa. Ecco perché si vuole agire in fretta con provvedimenti mirati sui comuni umbri a più alta incidenza.
Questa mattina il Cts e la sanità regionale hanno fornito i dati aggiornati ed un nuovo parere. Nel quale si argomenta la richiesta di una sospensione della didattica in presenza.
Nella relazione firmata dal direttore Claudio Dario e dal commissario Covid Massimo D’Angelo si raccomanda la chiusura anche delle scuole primarie e secondarie di primo grado in quei comuni dove sia stata superara la soglia dei contagi.
Molti sindaci ritengono che, sulla base dei dati attuali sui contagi, le ordinanze debbano limitarsi ai plessi che sono stati chiusi. D’altra parte però, la chiusura decisa dai comuni maggiori, dove sono presenti gli istituti superiori, si riflette su molti studenti di tutto il comprensorio.
A Torgiano il sindaco Liberti ha ridotto gli indugi e nella sua ordinanza ha inserito anche lo stop alle lezioni in presenza per le scuole di ogni ordine e grado.
Sono pronti a fare altrettanto Romizi a Perugia, Zuccarini a Foligno, Betti a Corciano. E anche Toniaccini a Deruta (dove peraltro alcune scuole sono già state chiuse), nonostante il suo ruolo di presidente di Anci Umbria gli imponga di cercare fino all’ultimo una linea comune.
Per il resto, sindaci pronti alla stretta, con il coprifuoco anticipato alle 21, il divieto di consumare cibi e bevande all’aperto, un solo familiare a fare la spesa, stop ad attività sportive e ludiche di gruppo nei parchi.
Alcuni, come Romizi a Perugia e Betti a Corciano, hanno già emanato le ordinanze, in vigore da sabato sera. Altri hanno annunciato il provvedimento per oggi. Pubblicata questa mattina l’ordinanza di Liberti per Torgiano che, come detto, comprende anchce la chiusura delle scuole fino al 7 febbraio.
Per le scuole, a questo punto, i tempi si allungano. E lunedì la campanella suonerà regolarmente, per quanto possa essere regolare ogni attività in tempo di Covid.