Città di Castello

Covid, in 48 ore 26 positivi e 36 guariti | Muzi Betti a 100 contagi, vaccinati 6 addetti

Ultime 48 ore con 26 nuovi positivi al Covid-19 e ben 36 guariti. E’ la prima volta che a Città di Castello si inverte la tendenza contagi-negativizzati, anche se in entrambi i casi i numeri restano molto alti.

Focolaio Muzi betti, la situazione

Per quanto riguarda l’Asp Muzi Betti, dopo il terzo giro di tamponi, i contagi salgono a 100, con 74 ospiti e 26 operatori positivi. All’interno della struttura assistenziale, per evitare di trasferire gli anziani altrove, il secondo piano è stato interamente convertito in un reparto Covid d’emergenza che attualmente ospita 49 persone. Altri 19 positivi sono invece ricoverati all’ospedale tifernate e 6 si trovano a Villa Muzi.

Il reparto Covid allestito a Muzi Betti – ha detto il sindaco Luciano Bacchettaoffre una collocazione molto efficace e sono molto contento, perché il primo elemento di preoccupazione è stato quello di evitare più disagi possibili agli anziani, che nella gran parte dei casi sono pauci sintomatici o asintomatici

Vaccinati 6 addetti Muzi Betti

Sempre a Muzi Betti, questa mattina, è avvenuta la vaccinazione dei primi 6 operatori sanitari, il direttore sanitario Antonio Moni (nella foto), il responsabile dei servizi assistenziali Ascanio Graziotti e gli addetti Isabella Daimo, Corrado Tiberi, Paola Bondi e Michela Sabbioni. “Un bel segnale perché la vaccinazione all’interno della residenza sanitaria è l’unico modo per diminuire sensibilmente ogni rischio derivante dal Covid-19”, ha commentato Bacchetta, auspicando che “molto presto possano essere vaccinati anche i nostri anziani”.

Arrivati 2 infermieri dall’Usl

Il sindaco ha infine dato conto con soddisfazione che “la collaborazione con l’Usl Umbria 1 abbia permesso il trasferimento temporaneo di due infermieri dell’azienda alla Muzi Bettiper far fronte ad una notevole carenza di personale, privato di 26 operatori positivi. “Si sta facendo tutto il possibile per i nostri anziani, che debbono essere la nostra prima preoccupazione, per cui auguriamoci che le cose migliorino presto”.