Salgono a 6 le vittime della residenza sanitaria tifernate dopo il focolaio
Dopo i quattro degli scorsi giorni, altri due ospiti di Muzi Betti – risultati positivi nel focolaio scoppiato all’interno della struttura – sono deceduti in queste ultime 24 ore. Salgono ora a 37 le vittime tifernati da inizio pandemia, di cui 6, appunto, erano residenti della residenza sanitaria.
“Come vediamo nel resto della regione, il coinvolgimento nell’emergenza da Covid-19 delle residenze sanitarie è purtroppo un fenomeno molto diffuso”, ha osservato il sindaco Luciano Bacchetta, ricordando che “la Muzi Betti era rimasta miracolosamente indenne per quasi un anno ed era chiaro che sarebbe potuto accadere anche in questa realtà. Gettare la croce addosso a qualcuno credo non sia né elegante, né giusto e dal punto di vista umano è molto sbagliato perché parliamo di volontari che si impegnano a lavorare per la nostra città”.
“Dal punto di vista umano i valori debbono rimanere intatti”, ha ammonito il primo cittadino, evidenziando che “il danno più grande del Covid, oltre a quello sanitario, potrebbe essere l’imbarbarimento dei rapporti tra le persone, che ho temuto fin dall’inizio. La vita è stata stravolta ed è cambiata per tutti, ma non lasciamo che cambi anche il nostro tasso di civiltà, perché sarebbe una grande sconfitta”.
“Dobbiamo rimboccarci le maniche, avere pazienza, combattere, restare uniti – ha aggiunto – e cercare di compiere un lavoro sinergico, come è avvenuto per la Muzi Betti con la collaborazione tra Usl Umbria 1, la direzione della struttura e il Comune, che ha dato il grande risultato di non chiudere la residenza sanitaria, a differenza delle altre”.
Per quanto riguarda i numeri in generale, nelle ultime 24 ore, i dati tifernati parlano di 10 nuovi positivi e 9 guariti, per un totale di attualmente contagiati che si attesta a 222: “Una piccola inversione di tendenza rispetto all’andamento degli ultimi giorni, nel quale il numero di negativizzati era molto più alto dei nuovi contagi. – ha detto il Bacchetta – Proprio il numero dei positivi ci impone a continuare ad essere molto prudenti, perché ci dice che il virus continua a circolare in modo abbastanza impegnativo, soprattutto nei nuclei familiari”.