Il lavoro è stato concluso in quattro giorni, come era stato previsto. Questa mattina, gli ultimi interventi per sistemare gli arredi e le attrezzature. L’ospedale militare da campo allestito nel parcheggio accanto all’elisoccorso del Santa Maria della Misericordia di Perugia è pronto, tra qualche ora, ad accogliere i pazienti Covid. Trentaquattro postazioni per la degenza di pazienti con pochi sintomi, ma a rischio per età o patologie pregresse.
Per i casi più gravi, ci sono 3 postazioni per la terapia subintensiva. Sperando che per nessuno dei pazienti sia necessario il trasferimento qualche centinaio di metri più in là, nella terapia intensiva dell’ospedale. Che si è andata velocemente riempendo nelle ultime due settimane, come gli altri reparti che ospitano i malati Covid a Perugia e in Umbria. Tanto da richiedere, attraverso il consulente della Regione Umbria Guido Bertolaso, l’intervento dell’Esercito.
C’è soddisfazione nei volti stanchi dei militari e dei tecnici che hanno lavorato giorno e notte per allestire l’ospedale da campo. C’è soddisfazione, ma non traspare alcuna gioia negli occhi che spuntano al di sopra delle mascherine. Perché si è terminato di costruire un luogo che sarà di speranza, ma anche di sofferenza. Anche per questo, in questi giorni, gli uomini che si sono avvicendati senza sosta hanno lavorato in silenzio. Quasi fosse un doveroso rispetto per i pazienti che all’interno dell’ospedale stanno lottando contro questo virus maledetto, insieme ai medici, agli infermieri ed al personale che li stanno curando.
Un lavoro che non si è interrotto neanche di fronte alla gradita visita di baristi e ristoratori perugini, che hanno portato all’ospedale da campo brioches e macchinette per il caffè. Né con le visite istituzionali, quella del sindaco Romizi mercoledì e della governatrice Tesei oggi, poche ore prima dell’arrivo dei primi pazienti.
Ad attraversarlo, l’ospedale militare da campo, fa impressione. Una doppia fila di tende verdi, che si unisce al centro a disegnare una doppia “U” rovesciata. Un’installazione che dà il senso concreto, se qualcuno ancora avesse dei dubbi, della gravità della situazione che stiamo vivendo, anche in Umbria. Perché ciò che accade all’interno dei reparti ospedalieri lo si apprende solo dai racconti di medici e infermieri, o dei pazienti che ce l’hanno fatta. Poche le occasioni in cui telecamere e macchine fotografiche sono ammesse all’interno.
Ma questa volta, l’ospedale militare da campo, è lì, nel parcheggio vicino al Santa Maria della Misericordia, a poche centinaia di metri da case e negozi di San Sisto. Tutti possono vederlo, dall’esterno. E pensare che, in poco tempo, si riempirà di pazienti colpiti dal Coronavirus.
ALL’INTERNO DELL’OSPEDALE DA CAMPO, IL VIDEO
Noi abbiamo avuto la possibilità di entrare nell’ospedale militare. Mentre militari e tecnici stavano completando i lavori. E oggi, quando le strutture, attrezzate anche all’interno, erano pronte ad ospitare i pazienti. Trasformando quelle tende verdi in un luogo, appunto, di sofferenza e speranza.