Venerdì 8 maggio 2020 l’arcivescovo di Spoleto-Norcia mons. Renato Boccardo ha celebrato la Messa in assenza di fedeli dalla parrocchia di S. Angelo in Mercole di Spoleto. Col Presule hanno concelebrato il parroco don Gianfranco Formenton (che ha la cura pastorale anche delle parrocchie di S. Martino in Trignano e di Montemartano), don Nelson Abraham, cpps, parroco di Baiano di Spoleto, Firenzuola di Acquasparta e di Porzano di Terni e il vice parroco di queste comunità don Selvaraj Selvanayagam, cpps.
Il pensiero del Vescovo a quanti hanno perso il lavoro. «Il nostro pellegrinaggio – ha detto mons. Boccardo nell’omelia – ci conduce di fronte alla chiesa parrocchiale di S. Angelo in Mercole di Spoleto, in una zona che è caratterizzata da sempre dalla presenza di tante industrie piccole e grandi. La nostra preghiera vuole raggiungere questa sera, in modo particolare, tutti coloro che devono affrontare la precarietà del lavoro a causa del Coronavirus. In questo territorio era “ricco” di aziende fiorenti come la Cementir, la Minerva, la Pozzi e l’impresa Novelli, solo per citarne alcune. Intorno a queste, poi, tante piccole imprese familiari sono sorte nel tempo. Tutti conosciamo qual è la situazione attuale.
Il Covid-19 ha aggravato ancora di più il mondo del lavoro nel nostro territorio spoletino. Il pensiero allora va alle famiglie che con trepidazione e poca speranza affrontano questo tempo: preghiamo per tutti i contesti lavorativi che sono in sofferenza e avvolti dalla paura. Chiediamo al Signore di donare forza e consolazione, ma anche di ispirare a chi governa e alla comunità quei gesti di solidarietà e di condivisione che permettano a tutti di guardare con serenità al presente a al futuro».
Domenica 10 maggio, invece, l’Arcivescovo ha celebrato la Messa trasmessa sui social dalla parrocchia di S. Giacomo in S. Giacomo di Spoleto. Hanno concelebrato il parroco don Giovanni Cocianga, il parroco di Cortaccione don Bartolomeo Gladson Sagayaraj, il canonico del Duomo don Mario Giacobbi (che vive a S. Giacomo).
Nell’omelia il Presule ha parlato della liturgia della vita quotidiana. «In questo tempo – ha detto – abbiamo sofferto per la mancanza dell’Eucaristia con i fedeli. Ma non c’è soltanto la Messa, che rimane comunque il momento più alto e più bello del nostro incontro con il Signore. Tutta la nostra vita – ha affermato mons. Boccardo – costituisce una liturgia. Spesso facciamo questa distinzione: la liturgia è quello che si fa in chiesa, mentre la vita quotidiana è un’altra cosa. S. Pietro invece ci suggerisce di mettere insieme i due aspetti; tutta la nostra vita, con i gesti, le parole e gli impegni è allora celebrazione vissuta sotto lo sguardo di Dio. Celebriamo la nostra liturgia svolgendo il proprio dovere, assumendosi le responsabilità, accogliendo chi ci sta vicino, promuovendo il bene e lasciando da parte il male, moltiplicando i gesti del Vangelo che sono accoglienza, solidarietà, perdono. Anche così rendiamo culto a Dio e facciamo l’esperienza del popolo sacerdotale. Questa dimensione va riscoperta e attuata anche quando torneremo finalmente a celebrare con il popolo e quando l’emergenza della pandemia cesserà».
Da lunedì 11 a domenica 17 l’Arcivescovo celebrerà la Messa in assenza di fedeli, trasmessa sui canali Facebook e YouTube della Diocesi, da alcune zone della Chiesa particolare di Spoleto-Norcia.
A S. Nicolò di Spoleto la prima Messa del Vescovo alla presenza dei fedeli.
Dopo 69 Messe celebrate in assenza di fedeli e a porte chiuse, lunedì 18 maggio alle ore 18.30 mons. Boccardo celebrerà la Messa con il popolo (secondo quanto stabilito dal protocollo Cei-Governo) dalla parrocchia di S. Nicolò in Spoleto. In questo giorno era in programma la consacrazione della nuova chiesa di S. Nicolò dedicata a S. Giovanni Paolo II: evento naturalmente rimandato a causa del Covid-19. La giornata è particolare in quanto ricorre il 100° anno dalla nascita di Giovanni Paolo II.