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COSTRUZIONI A RISCHIO IMPASSE E DESTRUTTURAZIONE DELLE IMPRESE LOCALI A FOLIGNO. L'ALLARME LANCIATO DAL CNA

Nel folignate la chiusura, di fatto, di alcune grandi imprese che operano nel settore delle costruzioni, rischia di avere effetti dirompenti sull’economia locale, specialmente tra i lavoratori e i piccoli artigiani che fanno parte dell’indotto. E' questo il grido d'allarme lanciato dal presidente CNA di Foligno, Leonardo Santarelli, che sottolinea come “in questi giorni, nel nostro territorio, stanno diventando ancor più visibili gli effetti della crisi economica che da tempo sta interessando la regione”. Un quadro generale, prosegue Santarelli “nel quale vanno anche letti i dati relativi al numero delle imprese operanti nel settore del nostro territorio, che sostanzialmente è rimasto invariato. Infatti se nel 2008 le imprese artigiane operative nel settore delle costruzioni erano 604, oggi sono 631, di cui 514 edili e 117 impiantisti”.
Se, a prima vista, i dati sembrano dimostrare una tenuta del settore, appena si approfondisce l’esame emerge che stiamo invece assistendo ad una destrutturazione delle imprese locali. Le grandi imprese chiudono, le piccole riducono il numero dei propri dipendenti e al contempo aumentano le imprese individuali: in sostanza chi perde il lavoro da dipendente diventa lavoratore autonomo, aprendo la partita IVA. Questo dato diventa molto più evidenti quando si va a verificare chi sono coloro che aprono nuove imprese. Circa il 38% delle nuove imprese locali delle costruzioni per esempio, viene aperto da extracomunitari, tutti ex dipendenti di imprese più strutturate.
“Oggi più che mai – sostiene il presidente CNA Foligno – diventa necessario far ripartire i piccoli lavori locali, sia pubblici che privati, aumentando da subito tutte le piccole opere immediatamente cantierabili e riducendo i tempi per il rilascio dei nuovi permessi a costruire. In un momento così difficile è necessario che la politica torni a svolgere appieno il proprio ruolo. Ognuno di noi pensa che salvando il proprio spazio può avere una prospettiva, invece – conclude Leonardo Santarelli – noi siamo convinti che proprio in questo momento è necessario fare sistema e lavorare tutti avendo davanti l’interesse generale. Ed è proprio in questo senso che la politica deve tornare a svolgere appieno il proprio ruolo”.