Umbria | Italia | Mondo

Così il soccorso di Cucinelli e Vacchi incide sulla partita tra i Colaiacovo per la Financo

Il salvataggio della FC Gold in liquidazione, che era chiamata ad onorare gli accordi di ristrutturazione del debito con i creditori per 120 milioni di euro accordato dal Tribunale di Perugia un anno fa (più altri tre creditori), rappresenta evidentemente, come da noi indicato, l’ennesimo nodo – non il primo, ma certo uno dei più importanti – della più complessa partita all’interno della famiglia Colaiacovo per il Gruppo Financo, la holding che controlla, in particolare, Colacem, Colabeton e il Circuito di Misano.

L’intervento della Eques, società costituita da Brunello Cucinelli e Gianluca Vacchi, insieme ad altri tre imprenditori, in soccorso di FC Gold (partecipata dai fratelli Giuseppe, Daniela e Laura Colaiacovo e dalla madre Orietta Migliarini), con la ricapitalizzazione che ha consentito di saldare i debiti per 126 milioni, mette infatti questo ramo della famiglia nella condizione di giocare la partita con gli altri soci non più in condizioni di svantaggio, rimuovendo il pegno di Unicredit sul 25% delle azioni della holding posseduti.

Anche se formalmente con i milioni versati Vacchi, Cucinelli e gli altri non hanno acquisito diritti su quelle quote della Financo che rappresentano il principale asset della FC Gold in liquidazione (che controlla anche GDS, Goldlake Italia e Rigel Impianti, tutte sottoposte a procedura di concordato preventivo). Del resto, come si sono affrettati a chiarire in tre distinti comunicati Financo, FC Gold tramite la liquidatrice ed Eques, ogni eventuale ingresso di nuovi soci dovrà avvenire in trasparenza, rispettando le regole di prelazione a favore degli attuali soci previste dallo statuto della holding.

Milano Finanza svela ora che in precedenza dagli altri altri due rami della famiglia era arrivata nei mesi scorsi una proposta per acquisire con 140 milioni di euro il 25% di Financo detenuto dalla Franco Colaiacovo Gold. Proposta che probabilmente, per onorare l’accordo con i creditori, Giuseppe Colaiacovo e gli altri della FC Gold avrebbero dovuto finire con l’accettare. La cifra messa sul piatto dalla cordata guidata da Gianluca Vacchi e Brunello Cucinelli – appunto di 160 milioni, di cui 126 per saldare i debiti, sempre secondo quanto svelato da Milano Finanza – riposiziona lo scacchiere della partita per il controllo della Financo.

Perché se è vero che per ora l’operazione di ricapitalizzazione della FC Gold “non interferisce in alcun modo con la continuità e la gestione operativa del Gruppo Financo“, come indicato nel comunicato della holding ora presieduta da Francesca Colaiacovo, due passaggi della nota di Eques chiariscono quali saranno i possibili sviluppi. Laddove si dice che “se e quando Eques deciderà di essere interessata ad assumere una partecipazione in Financo, il possibile investimento verrà implementato in modo trasparente e nel pieno rispetto dei vincoli statutari e delle applicabili disposizioni di legge”. Non escludendo, quindi, che in cambio delle cifre versate, con un’adeguata aggiunta, Cucinelli, Vacchi e soci possano uscire allo scoperto per acquisire quote della Financo.

Oppure, scenario che al momento appare il più probabile, potranno sostenere l’amico Giuseppe Colaiacovo e famiglia nello spuntare condizioni migliori per la vendita delle proprie quote di Financo agli altri rami della famiglia. Che possono far valere il proprio diritto di prelazione verso terzi, come previsto dalle norme statutarie, ma senza poter dettare loro il prezzo, come hanno tentato di far nei mesi scorsi con l’offerta poi respinta, sempre secondo la ricostruzione di Milano Finanza. L’ultima frase del comunicato di Eques è a questo proposito indicativa: “In considerazione dei rapporti esistenti tra gli attuali soci di Financo, Eques “non farà mancare a FC Gold tutto l’ulteriore supporto eventualmente necessario al fine di realizzare una piena e corretta valorizzazione dei suoi attivi, dei quali Financo è senz’altro il più importante”. Insomma, Cucinelli, Vacchi e gli altri investitori sono pronti ad affiancare Giuseppe Colaiacovo nella partita con gli altri soci Financo.