Perugia

“Così il branco mi ha aggredito fuori dal locale di Perugia”

Ha lo zigomo destro fratturato ed ematomi in tutto il corpo. E non sa neanche perché sia stato picchiato, né da chi, così selvaggiamente. Protagonista della vicenda è Marco (il nome è di fantasia), un giovane assisano neanche trentenne difeso dall’avvocato Delfo Berretti che, nella notte tra sabato e domenica, è stato aggredito da un “branco” di ragazzi, probabilmente coetanei italiani e stranieri, che neanche quando era a terra si sono fermati ed hanno continuato a colpirlo.

L’avvocato Delfo Berretti

Sul fatto – avvenuto in un locale del perugino – indagano i carabinieri di Perugia, aiutati dalle testimonianze (oltre a quelle della vittima, poche: molti dei possibili testimoni sarebbero fuggiti) e dalle immagini delle telecamere di sorveglianza della discoteca. Secondo la denuncia-querela sporta da Marco, tutto sarebbe cominciato intorno alle quattro di domenica mattina quando, uscito dal locale, è stato aggredito verbalmente da uno sconosciuto. Il giovane assisano ha tentato di ignorare gli insulti e le offese, ma alla fine ne è nato prima un diverbio verbale e poi una breve zuffa.

Alla fine i “litiganti” si sono separati, fin quando, pochi minuti dopo, lo sconosciuto non è tornato con i rinforzi, altri 3-4 amici. Da loro, prima Marco è stato insultato, poi aggredito. Ha tentato di difendersi ma “il branco” lo ha soverchiato. “Mi hanno crudelmente colpito con calci e pugni, sono caduto a terra ma loro non si sono fermati”, dice Marco nella denuncia-querela. A salvarlo l’uscita dal locale dei due amici, che hanno allertato le forze dell’ordine e i soccorsi. Sul posto, oltre i carabinieri perugini che ora stanno svolgendo le indagini del caso, anche l’ambulanza del 118 del Santa Maria della Misericordia di Perugia.

Al giovane – ricoverato in codice rosso – i dottori hanno riscontrato “plurime ed estese ecchimosi ma, soprattutto, una grave frattura scomposta al livello zigomatico”. È stato operato e ora è ricoverato in ospedale. In attesa dei riscontri dei carabinieri e di conoscere i nomi e i volti dei suoi aggressori.