Si è dimesso dopo pochi mesi di esperienza come assessore della giunta Bandecchi (con deleghe al personale, organizzazione, rapporti con la fondazione Carit e gli altri enti di sussidiarietà, protezione civile, innovazione, ict, digitalizzazione, smart city. agenda urbana), erano i primi di novembre 2023, Lucio Nichinonni ha aderito in questi giorni al progetto politico di Forza Italia, nel quale ha riconosciuto i valori ‘moderati’ che lo rappresentano. “In Forza Italia ho ritrovato quei valori moderati che pensavo avesse anche Alternativa Popolare – spiega Nichinonni a TO – In Forza Italia c’è un gruppo di lavoro dove ognuno porta io suo contributo e si decide insieme: in Alternativa Popolare, invece, le decisioni vengono prese dall’alto e gli altri devono semplicemente eseguire gli ordini. Un modus operandi nel quale non mi sono trovato a mio agio”.
Le dimissioni di Nichinonni sono arrivate dopo una faccia a faccia piuttosto acceso con il sindaco Bandecchi sulla questione sicurezza, tema che ancora oggi tiene banco a livello politico e che lo stesso vice sindaco, Riccardo Corridore ha ritenuto ‘sensibile’ per la città con la candida ammissione “Terni non è una città sicura” e la volontà di ricorrere addirittura all’esercito. All’epoca dei fatti il sindaco Bandecchi voleva assumere 60 agenti di Polizia Locale per una spesa insostenibile da parte del Comune, così come fatto notare dall’allora assessore Nichinonni che, in prospettiva ha avuto ragione, visto che l’ultimo concorso (comunque bloccato) prevede l’assunzione di 20 agenti a tempo indeterminato. Altri 19 dovrebbero essere assunti a tempo determinato, ma siamo quasi a fine anno e ancora non è stata fatta alcuna assunzione e siamo ad aprile.
Un altro episodio che ha sancito la rottura tra l’ex assessore e Bandecchi è stato il fallimento del progetto dell’ascensore panoramico della Cascata “Bandecchi ha fatto saltare il banco – spiega Nichinonni – Sul piatto erano pronti 6 milioni di euro dalla Regione e 6 milioni dalla Fondazione Carit per realizzare un ascensore-funivia che avrebbe collegato il Belvedere all’area parcheggi: un’infrastruttura di grande attrattiva per il turismo. Avevamo fissato un incontro con Regione e Fondazione Carit, ma il sindaco Bandecchi, che quel giorno tra l’altro era presente a Terni, non si è presentato. Quando i vertici della Regione hanno visto il disinteresse del sindaco si sono tirati indietro e il progetto si è arenato con mio grande dispiacere”.
Proprio perché ha visto come funzionano i meccanismi all’interno del partito di Bandecchi, Lucio Nichinonni è uno dei politici più attivi nell’osservare e puntualizzare le mancanze del partito di Bandecchi: “Non è perché sono passato all’opposizione devo parlare di un gruppo di lavoro del quale ho fatto parte – sottolinea Nichinonni – ma è chiaro che fino a questo punto tutti i temi più importanti della campagna elettorale sono stati disattesi. La città da 300mila abitanti, l’azzeramento delle bollette elettriche, l’uscita dalla mobilità regionale, tanto per citarne alcuni. Sarebbe stato più sensato fare promesse meno roboanti e lavorare in silenzio e a testa bassa anche 12 ore al giorno, ma senza promettere cose irrealizzabili nella realtà. Terni è una città che ha bisogno di amministratori che lavorino per la comunità e il bene pubblico, non per aspirazioni politiche, del tutto legittime, personali che creano una situazione di perpetua campagna elettorale e lasciano indietro le questioni aperte della città”.