di Carla Spagnoli, presidente del Movimento per Perugia
Carabinieri presi a sassate e bottigliate dagli spacciatori in Via dei Priori. E’ l’ennesima aggressione alle Forze dell’Ordine. Quando non sono i “venditori di morte”, sono gli “sballati” del sabato sera a minacciare e aggredire chi compie il proprio dovere a tutela della sicurezza di tutti noi. Manifesteremo sempre la nostra vicinanza ed il nostro apprezzamento agli agenti che in condizioni di enorme difficoltà cercano di garantire – per quel che possono e anche di più – ai perugini il godimento delle proprie libertà. Ma siamo stanchi di trovarci in condizione di esprimere solidarietà. Perché tutto – per quanto profondamente sentito – rischia di scadere in uno stanco e ripetitivo rituale. Al quale saremmo ben lieti di sottrarci, perché vorrebbe dire che la nostra Amministrazione di sinistra – rinnegando la tolleranza ed il lassismo con cui lo hanno fin qui affrontato – avrà risolto il drammatico problema della sicurezza nella nostra città. Temo che non sarà così. Solo chi non vuol vedere, non si accorge dell’escalation in atto nel comportamento dei delinquenti. Una volta, alla vista degli agenti, scappavano. Come il ladro che sorpreso a rubare in casa altrui, fugge se vede arrivare il padrone. Oggi, quando arrivano gli agenti li aggrediscono. Proprio come farebbe un proprietario per difendere la propria casa. Questo è il vero dramma. Anni di totale inerzia e di sottovalutazione del problema, da parte delle Giunte di sinistra, hanno fatto acquisire ai criminali la tracotanza e la strafottenza di considerarsi i padroni della città e chiunque tenti di disturbare i loro traffici viene aggredito come un intruso. Adesso possono contare anche sul rinforzo degli immigrati tunisini che – con tanto di permesso per “ragioni umanitarie”(vendere morte ai nostri giovani ?) – il ministro Maroni ci ha mandato e la presidente Marini con il sindaco Boccali hanno accolto. Le Istituzioni che hanno il compito, il potere e gli strumenti per intervenire debbono prendere atto di questo “salto di qualità” in negativo compiuto dalla criminalità che opera nel nostro territorio. Altrimenti continueranno a mettere in campo misure di ordinaria amministrazione, inidonee a risolvere il problema. Davanti ad una situazione di eccezionale e drammatica gravità, servono provvedimenti altrettanto eccezionali ed urgenti. Tutte le Istituzioni locali si impegnino al limite delle loro possibilità e pretendano che il patto per la sicurezza, che Perugia ha stipulato con il ministro Maroni, venga riempito di contenuti concreti, fatti di uomini e mezzi per dare una risposta adeguata ed esemplare a chi ha potuto – colpevolmente favorito – impadronirsi della nostra città. O si attende forse che ci scappi il morto fra le Forze dell’Ordine per versare le solite lacrime di coccodrillo e promettere impegni che, dal giorno successivo ai funerali, vengono puntualmente dimenticati?!