Danni erariali per circa 50 milioni di euro, a fronte dei 14,6 dell’anno precedente. Questo il dato relativo al 2017 fornito dal procuratore della Corte dei Conti dell’Umbria, Antonio Giuseppone, in occasione dell’inaugurazione dell’Anno giudiziario della magistratura contabile.
La Corte dei Conti acquisirà gli atti riguardanti il dissesto finanziario del Comune di Terni. Un atto scontato ma confermato ieri mattina alla stampa dal Procuratore Giuseppone che ha premesso l’impossibilità di trattare questioni attinenti a procedimenti in corso od in procinto di essere avviati. Così vale per il caso Umbria mobilità per il quale sono stati notificati 45 inviti a dedurre, piena fase istruttoria dunque. Sul caso FlyVolare e i 500mila euro versati alla compagnia dalla Sase viene confermata la presenza di un fascicolo. Un accenno anche alla vicenda “derivati” del Comune di Perugia, definita complessa sia sotto il profilo economico che giuridico.
Di particolare rilievo in questa cifra, i circa 25 milioni dipendenti da una sola delle istruttorie “più complesse” trattate dalla Procura della Corte dei Conti, quella sulle società partecipate che hanno gestito il trattamento e lo smaltimento dei rifiuti. L’ipotesi del danno si configura perché i Comuni potrebbero aver pagato per un servizio svolto però secondo norme non aderenti al capitolato. La vicenda che riguarda appunto Gesenu, Gest e Tsa, approderà a breve in udienza, davanti alla Corte dei Conti dell’Umbria.
Tra gli altri casi Giuseppone ha ricordato la citazione per 3,5 milioni di euro nei confronti delle Distilleria di Ponte Valleceppi che ha chiesto al gestore del servizio energetico un contributo per realizzare un impianto a biogas costruito però – ipotizza la magistratura contabile – non secondo le prescrizioni iniziali. Per lo stesso caso è in corso il procedimento penale. Quello dei finanziamenti comunitari.
“Anche sul fronte dell’emergenza conseguente agli eventi sismici – ha spiegato il procuratore – che hanno colpito l’Umbria nel corso del 2016 l’attività di ricostruzione non risulta ancora avviata in maniera significativa. Come ho già avuto modo di dire, l’attività della Procura non intende in alcun modo essere considerata un intralcio a quanto gli enti preposti saranno chiamati a svolgere nell’opera di ricostruzione. Ciò peraltro non vuole intendere che la Procura non possa continuare a monitorare la situazione ed intervenire, se necessario. E’ auspicabile comunque che la Procura non sia chiamata ad agire, poiché ciò vorrebbe significare che tutto si sarà svolto nella correttezza assoluta”. Insomma un messaggio agli operatori che ancora lavorano nell’emergenza ad operare con serenità nel rispetto delle normative.
Permane significativo il dato delle istruttorie aperte a seguito di denunce di privati cittadini (54) che, evidentemente, continuano ad avere fiducia nell’attività del Pubblico Ministero contabile a cui segnalano, pur non essendo a ciò obbligati, casi di mala gestio o irregolarità di vario genere. Come pure numerosi (71) sono i fascicoli istruttori aperti a seguito di articoli apparsi sulla stampa o sugli altri mezzi di informazione. Completamente assenti, cioè pari a zero le segnalazioni che arrivano dagli organi di controlli preposti come i collegi dei revisori: questo aspetto è stato sottolineato dal procuratore Giuseppone come nota negativa e ha voluto ricordare di aver sollecitato gli Enti in tal senso.
Altro giudizio di interesse è quello intentato nei confronti di alcuni amministratori, dirigenti e funzionari del Comune di Spoleto per irregolarità accertate nell’attività di contabilizzazione e riscossione ICI e TARSU, con conseguente danno erariale contestato per € 4.467.884,65.
Un altro giudizio è stato intentato nei confronti di un medico in servizio presso la Casa di reclusione di Spoleto che mediante redazione di un quadro sanitario compiacente, dietro pagamento di compensi illeciti, permetteva ad alcuni detenuti di fruire di benefici penitenziari altrimenti non spettanti. Il danno erariale contestato, quale danno all’immagine e da disservizio, ammonta ad € 130.000,00.
Con atto di citazione sono stati convenuti alcuni medici dell’Ospedale di Foligno a seguito del risarcimento danni riconosciuto con sentenza ai genitori di un bambino nato con gravi danni cerebrali per non adeguata assistenza al parto. Il danno erariale contestato ammonta ad € 1.884.177,79, pari a quanto restato in carico all’Azienda ospedaliera.
Con altro giudizio è stata contestata la responsabilità di un dipendente del Comune di Narni per ammanchi accertati sulle somme riscosse dai cittadini per il rilascio delle carte d’identità. Il danno erariale contestato ammonta ad € 28.151,56.
Altro interessante giudizio è stato incardinato nei confronti di un cancelliere UNEP che avrebbe omesso di riversare le trattenute per la Cassa di Previdenza Ufficiali Giudiziari nonché somme a titolo di imposte e tasse dell’Ufficio UNEP. Il danno erariale contestato ammonta ad € 65.375,96.