Aggiornamento alle ore 21 – La delibera della Corte dei conti ha tenuto banco – e non poteva essere altrimenti – nella seduta odierna del consiglio comunale di Perugia. A fornire i chiarimenti all’aula ci hanno pensato l’assessore Cristina Bertinelli ed il sindaco Andrea Romizi. Che tra le altre cose ha puntato il dito contro il mancato inserimento della mobilità alternativa perugina nei finanziamenti del piano regionale dei trasporti. Proprio il Minimetrò – è trapelato durante la giornata – potrebbe essere l’ancora di salvataggio delle casse comunali secondo la Giunta Romizi: il Comune sta infatti pensando di vendere le sue quote nella società. A confermarlo è lo stesso documento della Corte dei conti.
Nel mirino anticipazioni di tesoreria e riscossione dei tributi
Entrando nel dettaglio tecnico della vicenda, “la delibera in oggetto – ha riferito l’assessore Cristina Bertinelli – fa riferimento ai rendiconti di gestione 2014 e 2015 del Comune. Nella delibera si evidenzia, in primis, la grave situazione finanziaria dell’Ente soprattutto per ciò che concerne lo squilibrio di cassa. Rilevanti le criticità in merito alla costruzione degli equilibri di bilancio ed altre operazioni connesse. Circa gli equilibri di cassa la Corte pone l’accento sul costante ricorso all’anticipazione di tesoreria, come già avvenuto anche negli anni precedenti (2012 e 2013). Tale utilizzo reiterato evidenzia la gravità della situazione ed è sintomatico di una condizione deficitaria. Insomma un’anticipazione che prosegue da anni e che avrebbe dovuto indurre l’Ente a vincolare una parte del risultato di Amministrazione mediante creazione di fondo svalutazione crediti già a decorrere dagli esercizi finanziari anteriori al 2014″.
Il Comune di Perugia, nell’udienza pubblica, ha segnalato che i motivi dello squilibrio sono legati al taglio dei trasferimenti statali, ai crediti vantati sullo Stato nonché alla non corretta ripartizione del fondo regionale trasporti; temi su cui l’Ente sta lavorando. Per la Corte dei conti, tuttavia, il problema dello squilibrio deriva piuttosto dal non riuscire ad incassare le somme relative agli accertamenti delle entrate con cui si sono costruiti gli equilibri e finanziate le spese. Altro dato rilevante per la Corte è l’utilizzo per cassa dei fondi vincolati aventi specifica destinazione per far fronte al pagamento di spesa corrente senza ricostituzione della consistenza al 31 dicembre dell’esercizio di utilizzo. Su questo aspetto la giunta rileva che il trend è in costante diminuzione con abbattimento nell’ordine dei 10 milioni dal 2013 al 2016.
Gruppo di lavoro per riscuotere tassa sui rifiuti
Criticità importante per l’organo contabile è la scarsa capacità di riscossione dell’Ente, soprattutto in tema di Ici – Imu, Tari e sanzioni da infrazioni al codice della strada. In questo contesto risulta critica anche la relazione tra il Comune ed Equitalia. In merito a questi punti la Giunta riferisce che è stato costituito un gruppo di lavoro per migliorare il servizio di riscossione della tassa sui rifiuti e assunte altre iniziative che hanno condotto all’invio di tantissimi avvisi di accertamento. Prosegue, parimenti, l’opera di finanziamento del fondo crediti di dubbia esigibilità giunto nel 2016 ad oltre 81 milioni.
Altra sezione su cui si concentra l’attenzione della Corte dei conti è il tema degli equilibri di parte corrente: la criticità risiede nel fatto che questi sono stati realizzati con il ricorso ad entrate straordinarie. Rileva però il Comune che questa pratica è in corso di ridefinizione e nei bilanci 2016 e 2017 risulta circoscritta a specifici settori. Per la corte questo ricorso ad entrate straordinarie risulta non prudente. In senso generale la Corte rileva che il quadro delineato risale ad anni pregressi e, dunque, alle annualità 2012 e 2013. Il Comune dal 2014 ha adottato scelte che hanno come obiettivo la salvaguardia degli equilibri e la restituzione dell’anticipazione.
Sotto il primo profilo si registra una costante contrazione delle spese (meno 26 milioni dal 2014 in poi), il blocco all’assunzione di nuovi mutui con riduzione del debito residuo (meno 17%). Altri interventi sono destinati a produrre effetti nel futuro. Quanto all’anticipazione di tesoreria, il Comune intende lavorare sulla monetizzazione e valorizzazione dei beni immobiliari, sulla definizione agevolata delle morosità tari. Ulteriori criticità individuate dalla corte riguardano: i contratti derivati ed il mantenimento della partecipazione in Sase, in perdita ormai da più di tre esercizi. La Corte dei conti nel dispositivo invita il Comune ad individuare entro 60 giorni gli opportuni correttivi.
L’intervento del sindaco Romizi
Su questa deliberazione della corte lungo e dettagliato l’intervento politico del sindaco Andrea Romizi, il quale in avvio ha ricordato che al momento del suo insediamento circolavano alcune voci in merito alle criticità di bilancio del Comune. Divenute le voci reali, la prima preoccupazione della giunta è stata di rivisitare la spesa del Comune ad esempio tramite la commissione spending review, da molti criticata a torto. L’azione ha coinvolto tutti gli uffici per cercare di centrare alcuni obiettivi; risultati reali riconiosciuti dalla stessa Corte dei conti.
Nell’arco di pochi esercizi la spesa corrente è stata compressa di circa 26 milioni, non poca cosa nel bilancio dell’Ente. Ciò lo si è fatto senza mettere mano ai servizi, ma con grande fatica ed impegno. Questa azione, peraltro, è intervenuta in un contesto storico particolare in cui si palesano peculiarità locali straordinarie, tra cui un disavanzo ereditato di circa 35 milioni; una situazione – ha detto Romizi – su cui il centro-sinistra, in tanti anni di governo della città, nulla ha fatto. Il sindaco ha chiarito che la riduzione della spesa di 26 milioni non è che un primo passo perché ancora molto c’è da fare e si vuole fare, visto che i risultati di alcune azioni sono attesi nel tempo.
In merito alla deliberazione, il sindaco precisa che le criticità segnalate dalla Corte dei conti erano ben note all’Amministrazione che, non a caso, si era attivata da tempo per porre rimedio alla situazione e superarle. Per questo ha voluto ringraziare l’assessore Bertinelli e gli uffici finanziari per aver fatto già fin qui cose straordinarie.
Altri elementi che hanno determinato la situazione sono ascrivibili, a parere del sindaco, alla riduzione dei trasferimenti statali, passati dai 33 milioni del 2014 ai 18 del 2016, oppure al mancato rimborso dei crediti vantati dal Comune nei confronti dello stato (8 milioni nella sola materia dell’edilizia giudiziaria). Per non parlare della questione in ballo con la Regione in merito al riparto del fondo per i trasporti, tema su cui Perugia è fortemente penalizzata specie in relazione al mancato inserimento della mobilità alternativa. “Da oggi, in ogni caso, lavoreremo con ancor maggiore impegno e convinzione su tutti questi versanti con l’obiettivo di lasciare un Comune in condizioni migliori di come l’abbiamo trovato. Ciò richiederà l’impegno di tutti, ma è uno sforzo che onoreremo con tutte le nostre forze”.
La Corte dei Conti bussa alla porta di palazzo dei Priori. La magistratura contabile, in una delibera lunga 30 pagine, definisce la “grave situazione finanziaria dell’ente soprattutto per ciò che concerne lo squilibrio di cassa“.
La sezione regionale di controllo della Corte dei Conti, nell’ambito dei controlli che gli spettano sui rendiconti delle amministrazioni, contesta al Comune:
“uno squilibrio di cassa evidenziato dal ricorso all’anticipazione di tesoreria non restituita al termine degli esercizi 2014, 2015 e 2016 e dall’utilizzo di fondi non ricostituiti al termine dei medesimi esercizi; criticità relativa alla capacità di riscossione, utilizzo di entrate straordinarie per la realizzazione degli equilibri di parte corrente: criticità relative ai contratti derivati” e, infine, “perdite della società partecipata Sase“.
Palazzo dei Priori avrà tempo 60 giorni per presentare un piano in grado di risolvere le criticità contestate dalla Corte dei Conti. Proprio durante la seduta del consiglio comunale previsto per oggi, lunedì 20 novembre, si discuterà della delibera datata 17 novembre.
(ha collaborato Sara Fratepietro)