“Gentili signore e signori, ho appreso dai mezzi di informazione, che dal 26 Luglio al 4 Agosto a Strozzacapponi, frazione di Perugia, si svolge la 38° edizione della SAGRA DEL CROSTONE E TAGLIERINI AL TARTUFO con la CORSA DEL GALLO.”
Inizia così una lettera firmata arrivata in Redazione, evidentemente frutto della passione e dell’amore per gli animali liberi nel loro habitat, che critica in maniera esplicita e a tratti duramente, il tradizionale appuntamento della Sagra di Strozzacapponi, Perugia.
“Tre giri di un percorso di poco meno di quattrocento metri che si snoda nel cuore della sagra. Chi vice e si aggiudica il prestigioso gallo d’oro. Regole principali: Le tre portantine devono essere tutte uguali; quattro sono i portatori della portantina per ogni giro e due sono i galei, per ogni giro, che hanno il compito di recuperare e riposizionare il gallo sopra la portantina. Terminato il giro si cambiano portatori e galei. Nei 400 metri di corsa, con tanto di team ad assistere il pollastro (in realtà sistemato su una portantina a mo’ di Madonna), si giocano fortune e destini”, prosegue nella descrizione la lettera, dilungandosi con un abbondante uso di link a video di Youtube, sulla corsa vituperata, dove il cronista di turno, commenta con veemente concitazione la condizione dei pennuti partecipanti, “il gallo è caduto…il gallo non è stabile…è una corsa bellissima”.
Tanto da far chiedere con sdegno a chi scrive la lettera “E i veterinari, dove sono?”
A complicare il caso di coscienza animalista poi, ci si mette anche l’anticipazione del giorno prima della competizione avicola, sabato 3 agosto, con la Corsa del Gallo Junior, “in modo che le giovani generazioni sappiano che cosa spetterà loro in età adulta”, quasi ad ammonire su un possibile futuro allo spiedo per i virgulti umani.
Ma la critica si fa dura, nella comicità involontaria della citazione, quando il firmatario della lettera di denuncia, elenca il menù della sagra: “La cucina propone tutte le sere tagliatelle al sugo d’oca, agnello scottadito, coratina di agnello, grigliata mista, torta con prosciutto, torta con salsiccia, torta con rucola e stracchino, torta con prosciutto e pecorino, torta con barbozzo; a queste specialità, si aggiungono i piatti del giorno: oca all’arrabbiata con torta, spezzatino di cinghiale con torta, agnello scottadito tartufato, bocconcini di vitello al tartufo”. Una strage!
Segue la reprimenda conclusiva inevitabile, “Perugia è città nota in tutto il mondo per la sua arte e per la celeberrima marcia della pace, motivo per cui non ci si aspetta tanta indifferenza nei confronti della sofferenza degli animali usati per divertirsi e per abbuffarsi.”.
Segue poi una dotta dissertazione sul perchè la sagra a tema con animali non s’ha da fare.
Ammiriamo il coraggio di chi firma la lettera che viene paracadutata in una regione dove la passione per la caccia e le sagre a tema “ciccia sul fuoco”, è ancora uno dei tratti significativi dell’appartenenza al territorio.
Lungi da noi commentare oltre le ragioni dell’uno o dell’altro, ma una considerazione puramente logica vorremmo comunque farla: chi ha scritto la lettera si sarà fatta una domanda sul perchè tutto questo accade in un borgo che si chiama Strozzacapponi?