Spoleto

Corruzione Tribunale Spoleto, giudice e 2 avvocati rinviati a giudizio. “Saltano” alcune intercettazioni

Rinviati a giudizio il giudice del Tribunale di Spoleto Tommaso Sdogati e i due avvocati Nicoletta Pompei (compagna del magistrato) e Mauro Bertoldi (collega di studio della donna). Il giudice dell’udienza preliminare di Firenze Caivano ha disposto il processo per i tre, accusati di corruzione in concorso in atti giudiziari.

La prima udienza è stata fissata al 5 ottobre davanti al collegio penale del tribunale di Firenze.

Corruzione, intercettazioni in parte non ammesse

Il processo di primo grado dovrà fare a meno di una parte delle intercettazioni su cui si basa l’accusa. La vicenda giudiziaria prende infatti le mosse da un’altra inchiesta, quella sulla morte – in un infortunio sul lavoro – del fratello dell’avvocato Bertoldi. Captando alcune frasi sospette (che però ora non potranno fare parte del processo per corruzione davanti al tribunale di Firenze), gli inquirenti avevano iniziato ad indagare sul giudice Sdogati e la compagna.

Quest’ultima – secondo l’ipotesi accusatoria – avrebbe avuto un accordo illecito con il collega di studio: l’avvocato Bertoldi avrebbe dovuto essere indicato quale delegato alle vendite giudiziarie presso il tribunale di Spoleto, sfruttando le pressioni della collega Pompei sul suo compagno, il giudice Sdogati, che si sarebbe dovuto adoperare appunto per “spingere” le nomine di Bertoldi. I proventi degli incarichi a quest’ultimo, poi, sarebbero stati spartiti a metà tra i due colleghi di studio.

In 3 usciti di scena durante le indagini

La vicenda era salita agli onori delle cronache nel dicembre 2019, quando i due avvocati perugini erano stati arrestati, mentre il giudice del Tribunale di Spoleto (ora non più in servizio nella città del Festival) indagato a piede libero per una presunta corruzione in merito ad alcune aste giudiziarie. Nell’inchiesta era stata coinvolta anche una coppia di Gubbio che aveva pagato – ricostruiva la Procura – gli avvocati con la speranza di “pilotare” un’asta immobiliare presso il Tribunale di Perugia. La posizione della coppia era stata stralciata, così come era poi caduta l’accusa di “traffico di influenze illecite” contestata a Pompei e Bertoldi proprio in merito alla vicenda eugubina.

Anche un altro giudice spoletino – il magistrato Salcerini su cui il collega Sdogati avrebbe dovuto esercitare pressioni su indicazione dell’avvocato Pompei – era stato inizialmente indagato, ma la sua posizione era stata ben presto archiviata.