Si aprirà fra un anno il processo a carico del sindaco di Norcia Nicola Alemanno che, insieme ad una dipendente comunale ed a due rappresentanti della Bcc di Spello e Bettona, deve rispondere di reati che vanno dalla corruzione al peculato. Un procedimento penale che fa riferimento anche a quello per l’ipotesi di abuso edilizio per la sede temporanea abusiva che poi era stata rimossa.
In quattro sono stati infatti rinviati a giudizio dal gup del tribunale di Spoleto Paolo Mariotti per la contestata vicenda dell’apertura della sede delle Banca di credito cooperativo locale nella città di San Benedetto all’indomani del sisma del 2016. Nel processo davanti al collegio penale del tribunale spoletino comparirà anche come responsabile civile lo stesso istituto di credito (inizialmente sotto inchiesta era finito l’allora presidente Massimo Meschini la cui posizione è stata poi archiviata; come è stata archiviata anche la posizione dell’assessore nursina Giuseppina Perla, comparsa solo per un brevissimo periodo nell’indagine).
L’accusa più pesante è quella di corruzione, che viene imputata a Nicola Alemanno e all’ex direttore generale Bcc Maurizio Del Savio per la “strana” autorizzazione (utilizzando come escamotage la normativa emergenziale) concessa dal sindaco alla banca di un’area dove installare una struttura prefabbricata come sede dell’istituto di credito nel novembre 2016. Consentendo in questo modo alla Bcc di Spello e Bettona di accedere al bando per la tesoreria del Comune di Norcia per il quale altrimenti non ne avrebbe avuto i requisiti. In cambio (e qui starebbe l’ipotesi di corruzione) Alemanno si era visto concedere un fido per 10mila euro con un tasso di favore e con l’ammissione a socio dell’istituto di credito cooperativo. Come socio era poi diventata anche la società di cui Alemanno era legale rappresentante, ottenendo anche per questa un fido consistente nonostante le difficoltà finanziarie dell’azienda.
Alemanno, l’allora responsabile dell’area finanziaria Loretta Marucci, gli allora dg della Bcc Maurizio Del Savio e il vicedirettore Maurizio Carnevale sono accusati di turbativa d’asta per la gara indetta a dicembre 2016 per la tesoreria comunale di Norcia: secondo le accuse, il sindaco avrebbe dato mandato alla funzionaria comunale di interloquire con i due rappresentanti della Bcc “per concordare i contenuti del bando di gara da pubblicare, affinché contenesse condizioni e requisiti che consentissero la partecipazione prima e l’aggiudicazione poi della gara a Bcc di Spello e Bettona”. La dipendente comunale, poi, è accusata di falso ideologico di pubblico ufficiale in atto pubblico perché nell’assegnazione della gara per la tesoreria all’istituto di credito sono inchiesta attestava la regolarità tecnica dell’atto e la correttezza dell’azione amministrativa.
Sempre alla Marucci, insieme a Carnevale, viene contestata la turbativa d’asta anche per l’assegnazione alla Bcc di Spello e Bettona della tesoreria dell’azienda pubblica di servizi alla persona “Lombrici – Fusconi – Renzi”, della quale la donna era responsabile amministrativa. I due sono accusati di essersi messi d’accordo modificando anche in corso il bando per l’affidamento della tesoreria, a dispetto delle normative in materia. Sempre per quest’ultimo bando, alla Marucci vengono contestate anche due ipotesi di falso per gli atti da lei firmati.
Il sindaco di Norcia, invece, dovrà rispondere anche del reato di peculato per aver usato l’auto di servizio per scopi personali (visite mediche ma anche impegni di lavoro), così come con la carta di credito intestata al Comune avrebbe pagato in un paio di occasioni dei pranzi personali. Gli viene contestato anche il falso perché in un’occasione avrebbe attestato di essersi recato ad un incontro dell’Usl Umbria 2 quando invece si sarebbe recato all’ospedale di Terni per una visita medica personale.
Oltre alla questione tecnica relativa all’abuso edilizio per la sede temporanea della Bcc di Spello e Bettona lungo viale della Stazione a Norcia, all’allora direttore generale dell’istituto di credito Del Savio viene contestato “l’ostacolo alla vigilanza”. Per poter aprire una nuova sede, infatti, la banca doveva raggiungere almeno 200 nuovi soci nel territorio, ma per fare questo il dg avrebbe concesso dei fidi “in assenza di garanzie” a 4 persone, decurtando da essi la quota di adesione; tra loro anche Alemanno.
Sotto processo, come detto, finirà anche la stessa Banca di credito cooperativo che, secondo la Procura di Spoleto, dall’apertura della sede di Norcia e dalla presunta attività illecita dell’attore direttore generale avrebbe ricevuto vari benefici, come la possibilità di espandersi in Valnerina, accedere alle convenzioni relative ai finanziamenti agevolati per privati ed aziende danneggiate dal sisma, oltre alla possibilità di accedere ai due bandi pubblici di tesoreria già citati.
Sull’affidamento della tesoreria comunale di Norcia alla Bcc di Spello e Bettona era stata aperta anche un’inchiesta parallela, nei confronti del sindaco Nicola Alemanno e della funzionaria Marucci, davanti alla Corte dei conti per danno erariale. In questo caso, però, non era stato rilevato alcun illecito di natura contabile. Lo aveva reso noto lo stesso Comune di Norcia a luglio scorso.
“Con nota del 12/07/2021 indirizzata all’Avv.to Luisa Di Curzio, difensore del Sindaco di Norcia Nicola Alemanno ed al Segretario del Comune di Norcia, la Procura Regionale della Corte dei Conti presso la Sezione Giurisdizionale per l’Umbria, – aveva spiegato il Comune – ha comunicato l’archiviazione del procedimento 100068/2019/FRS su invito a dedurre. La Polizia Giudiziaria, aveva rimesso le proprie conclusioni investigative nell’ambito dell’istruttoria a seguito del Procedimento Penale presso la Procura della Repubblica del Tribunale di Spoleto per illegittimo affidamento del servizio di tesoreria alla Banca BCC di Spello e Bettona ed altri illeciti. Medesimo atto ha riguardato anche la Titolare di Posizione Organizzativa del Comune di Norcia coinvolta nelle verifiche”.