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Coronavirus, Tesei: imprese e lavoratori, così l’Umbria è pronta alla Fase 2

In attesa delle decisioni nazionali (oggi pomeriggio si terrà in video conferenza il Tavolo delle Regioni) l’Umbria è pronta per la Fase 2. Questa la comunicazione fatta dalla governatrice Donatella Tesei, nel corso del Consiglio regionale che si è tenuto in videoconferenza.

Emergenza sanitaria: Umbria benchmark italiana per la gestione del Covid

Nella sua relazione Tesei ha rivendicato il fatto che l’Umbria sia stata dichiarata Regione benchmark italiana per la gestione dell’emergenza (cioè punto di riferimento positivo preso a parametro per le altre regioni).

I dati di oggi

Ciò a fronte di un tasso di contagi simile a quello di regioni come il
Friuli, nonostante le vicine Marche abbiano invece numeri negativi
importanti. La media decessi è stata del 4,5 per cento a fronte della media italiana molto più alta, al 13,4. In Umbria c’p il 68 per cento di guariti contro il 29 della media nazionale.

L’emergenza non è finita

Questa fase di emergenza – ha però chiarito Tesei nel ricordare le azioni di contenimento della pandemia – non è finita. Dobbiamo attenerci tutti alle disposizioni che saranno emanate dal governo nazionale“.

Verso la Fase 2

Tesei ha poi ricordato che in questo momento, in cui si prepara la Fase 2, sia per quanto riguarda gli aspetti sanitari che la circolazione persone e i risvolti dell’aspetto economico, l’Umbria è parte attiva nella creazione di un
percorso attraverso il Tavolo delle Regioni. Da cui si attendono le linee guida nazionali.

È importante – ha commentato Tesei – verificare quali saranno le misure a livello nazionale. Dipende innanzitutto dalla mobilità e dai trasporti pubblici. C’è necessità di continuare con il distanziamento individuale, di contingentare le presenze, quindi serviranno più corse. Altro tema le disposizioni sulle scuole: se aprono le attività economiche con chi restano i minori? Su questo siamo in attesa di provvedimenti e linee guida dal Governo“.

La Fase 2 dell’Umbria

In attesa delle linee guida nazionali, l’Umbria prepara la “sua” Fase 2. Tre gli assett indicati dalla governatrice: la sanità; l’organizzazione, con il prefetto e l’Università, delle linee guida per la sicurezza nella riapertura graduale delle imprese; le misure economiche per le imprese.

Sanità

Il piano dell’Umbria è quello di proseguire con test rapidi e tamponi per avere sotto controllo la popolazione, utilizzo maggiore possibile dei dati raccolti. Quanto agli ospedali, per la Fase 2 sarà fatto un nuovo piano, considerando anche il potenziamento dei presidi territoriali e di medicina del territorio, già operativi con le cure precoci per malati a domicilio, e i 150 posti di terapia intensiva disponibili attualmente.

Non possiamo abbassare la guardia – ha ricordato Tesei – gli scienziati ci dicono che le riaperture potrebbero comportare un nuovo aumento dei positivi. E c’è chi sostiene che a ottobre potrebbe verificarsi una nuova diffusione del contagio. Aspettiamo il vaccino ma non possiamo farci trovare impreparati“.

Difendendo in questo modo l’accordo, definito “molto equilibrato” con la sanità privata per smaltire le attività programmate, a parte le urgenze. Ed anche l’ospedale da campo, finanziato dalla Banca d’Italia con 3 milioni di euro. “Era indispensabile – rivendica Tesei – perché parte integrante di un vero piano pandemico operativo, con posti letto in terapia intensiva e sala operatoria. Qualsiasi evento catastrofico se ne avvarrà“.

La Fase 2 per riaprire le attività

Quanto alle imprese che riapriranno, si dovranno dotare di mascherine, guanti in nitrile come dispositivo minimo, salvo alcuni casi con dispositivi superiori.

Test sierologici: alcune aziende già riaperte li stanno applicando ai propri dipendenti. I test costano 15 euro, con possibilità di farli ai dipendenti e ripeterli dopo 15 giorni e con comunicazione all’Asl per l’eventuale isolamento domiciliare, in attesa di tampone rinofaringeo.

Controllo della temperatura in ingresso e uscita dal luogo di lavoro: se sopra 37,5 gradi non si entra e si torna a casa per fare accertamenti. C’è l’accordo sindacale per la riapertura delle aziende.

Servono però le linee guida del Governo per circolazione in auto, i cantieri che possono riaprire prima di alti. E ancora, come gestire la chiusura delle scuole e l’aiuto alle famiglie dove entrambi i genitori lavorano (anche per eventuali campi estivi).
Sul tema assembramenti e servizi alla persona deve pronunciarsi il Governo.

Non si può lasciare – ha detto Tesei – che alcune regioni agiscano in un modo e altre no. Il Governo dica come riaprire, prima ancora di quando“.

Aiuti alle imprese

Tesei ha poi illustrato le misure per sostenere le imprese di fronte alla crisi economica innescata dalla pandemia. La Regione metterà 36 milioni “reali“, più le misure dedicate all’agricoltura attraverso la rimodulazione e la
semplificazione dell’utilizzo delle risorse Psr con bandi dedicati.

Capitolo ricostruzione delle zone sismiche: “C’è un’interlocuzione molto diretta con il commissario Legnini. Prevista la semplificazione e riapertura dei cantieri. Ripartenza quindi anche economica“.

La seconda fase degli aiuti, ipotizzata a fine maggio, sarà fatta mettendo sul piatto altri 35 milioni “reali“, per imprese e misure settoriali.

Poi a luglio, con l’assestamento di bilancio, altri 10milioni reali per imprese e settori.

Prestiti alle imprese

La prima misura è la garanzia di completamento a sostegno della liquidità del DL 2 del governo. “Le imprese – ha denunciato Tesei – lamentano procedure lunghe. Si passa attraverso le banche. E purtroppo, nonostante le iniziative pensate in momento di emergenza, il vaglio delle banche segue criteri ordinari di accesso al credito. E molte aziende non possono avere sostegno. Così ci stiamo lavorando“.

Altra misura riguarda la patrimonializzazione delle imprese, quelle fino a un massimo di 250mila euro al 50 per cento. Con gli imprenditori che quindi potranno intervenire sulla patrimonializzazione. Poi il prestito di liquidità con fondo perduto al 50 per cento per le piccole aziende, che sono molte.

Altra misura il bando fino a 15mila euro per la digitalizzazione delle imprese.

Il turismo

Per il turismo, Tesei ha spiegato: “Risorse importanti sono state previste per la promozione e i nostri dati sul contagio descrivono l’Umbria come terra salubre, agevolando la nostra ripartenza, con ampi spazi, molto verde, strutture ricettive che si stanno organizzando e possibilità di disposizione dei nostri beni culturali in modo da evitare assembramenti. Sono molte le nostre eccellenze che attraverso questo messaggio chiaro possono farci ripartire con più tranquillità“.

Ancora per il turismo: risorse da voucher per verrà in vacanza in Umbria.
Altro tema è quello della previsione del governo su come realizzare grandi eventi o manifestazioni che caratterizzavano il periodo primavera-ottobre, motivo di aggregazione e numeri importanti. “Sembra che questi eventi – afferma Tesei – avranno difficoltà notevoli ,perché bisogna evitare gli assembramenti e i tempi non sembra saranno brevi“.

Ristorazione

Particolare attenzione sarà rivolta al settore alberghiero e alla ristorazione, “che mal si conciliano con il richiesto distanziamento sociale. I piccoli esercizi avranno problemi. Sto sostenendo la necessità dell’autorizzazione non solo alla consegna domiciliare ma anche dell’asporto, che potrebbe essere una prima risposta a questo settore“.

L’emergenza sanitaria è molto forte – ha concluso Tesei – ma adesso ascoltiamo il grido di dolore di tutte le aziende chiuse, del commercio che da due mesi è senza lavoro, senza introiti e con sulle spalle i normali pagamenti di fornitori e dipendenti, nonostante l’accesso alla cassa integrazione. Vorremmo riuscire a sostenerli com’è giusto che sia”.