Preaperture, orari, specie: sono diverse le proposte di modifica al Calendario venatorio dell’Umbria presentate da Federcaccia ed Enelcaccia. Le due associazioni, che insieme rappresentano circa il 70 per cento dei cacciatori umbri, hanno presentato le loro proposte all’assessore Roberto Morroni con una lettera a firma dei due presidenti regionali Giovanni Selvi (Fidc) e Francesco Ragni (Enal).
Partendo da alcune considerazioni e alcuni principi fondamentali, quali il clima e la morfologia del territorio Umbro, la salvaguardia delle colture agricole dai danni da fauna selvatica e gli archi temporali consentiti per tutte le specie cacciabili, le due associazioni hanno proposto modifiche per “migliorare il calendario venatorio rendendo più agevole la stagione a tutti i cacciatori, con regole chiare a tutela sia degli appassionati sia della biodiversità“.
Quanto alle preaperture, si propone due mezze giornate – fino alle ore 13 – nei giorni di mercoledì 2 e domenica 6 settembre, esclusivamente da appostamento temporaneo, fisso con richiami vivi e appostamento per gli acquatici alle specie tortora, marzaiola, alzavola e ghiandaia.
Un’ulteriore mezza giornata il giorno 13 settembre – fino alle ore 13 – esclusivamente con l’ausilio del cane di proprietà, da ferma o da cerca, alla specie quaglia (nei prati, stoppie e sfalciati). Il cacciatore che esercita il prelievo venatorio della quaglia deve indossare obbligatoriamente un capo di abbigliamento ad alta visibilità.
Considerando ricorsi e giurisprudenza pregressa, ipotizziamo due periodi cacciabili: a) dal 20 settembre al 31 gennaio 2021; b) dal 1 ottobre al 10 febbraio 2021.
Così le proposte di Federcaccia ed Enalcaccia:
Dall’11 ottobre 2020 al 10 gennaio 2021 alla specie cinghiale nelle forme consentite, con la possibilità, ai sensi della legge regionale 14/94, di disporre interventi sulla specie dal 20 settembre al 10 ottobre 2020, e durante gennaio 2021, onde proteggere le colture agricole in atto e completare i piani di abbattimento.
Considerata l’attuale situazione, dovuta al Coronavirus, che di fatto impedisce l’attuazione del piano di contenimento previsto dall’amministrazione, le due associazioni ritengono che per limitare i danni alle colture agricole è necessario prevedere l’apertura della caccia alla specie il più presto possibile. Valutati i dati di prelievo delle precedenti stagioni venatorie è evidente che il mese di ottobre è il periodo più efficace dal punto di vista degli abbattimenti.
Federcaccia, sin dall’inizio, si era dimostrata contraria all’idea dell’Assessorato di spostare anche in Umbria la caccia al cinghiale di un mese, facendola iniziare da novembre.
Durante il periodo precedente l’apertura al cinghiale, l’attività venatoria è consentita durante le giornate fisse di mercoledì, sabato e domenica. Nel periodo compreso tra giovedì 1 ottobre e lunedì 30 novembre, la caccia d’appostamento alla migratoria è consentita per 2 ulteriori giornate alla settimana con esclusione del martedì e del venerdì. In questo periodo il cacciatore deve annotare sul tesserino le due ulteriori giornate barrando solamente l’apposita casella, indicata dalla dicitura: “Migratoria gg aggiuntive (ott. – nov.)” ferma restando, per la caccia vagante, la limitazione a tre giornate settimanali.
Dal 16 dicembre al 31 dicembre dalle ore 6,45 alle ore 17,00.
In merito al tesserino per l’esercizio venatorio, il formato cartaceo sia completo di impaginazione e ben più visibile. I tesserini utilizzati lo scorso anno, infatti, riportavano scritte molto piccole, di difficile lettura.
La proposta è di consentire tale attività dal 15 agosto al 17 settembre 2020 ad esclusione dei giorni mercoledì 2/9, domenica 6/9 e domenica 13/9.
Federcaccia ed Enalcaccia chiedono di prevedere dalla preapertura il prelievo in deroga delle specie storno, cormorano, piccione comune (Columbia Livia) e tortora dal collare, in considerazione dei danni provocati da tali specie all’agricoltura e alla fauna ittica e in considerazione dei possibili rischi di trasmissione di malattie infettive oltre ai danni ai monumenti ed edifici vari.
Prevedere anche la possibilità di caccia in deroga al fringuello con il supporto dei dati raccolti dall’osservatorio faunistico regionale.
Per la specie allodola si propone di riportare il numero massimo di capi prelevabili giornalmente a 20 e a 100 quelli per l’intera stagione venatoria.
In alternativa, per i cacciatori generici mantenere il carniere massimo giornaliero consentito a 10 capi e quello stagionale a 40 capi, innalzando tali limiti a 20 e a 100 solo per i praticanti la forma di caccia da appostamento con l’uso di richiami vivi (allodola). Inserire il carniere della specie pernice rossa.
Al punto della bozza del Calendario venatorio B) n° 4) per la caccia alla beccaccia nel mese di gennaio, aggiungere la possibilità di effettuarla anche in prossimità dei corsi d’acqua.
Infine, Federcaccia ed Enalcaccia raccomandano alla Regione che all’inizio della prossima stagione venatoria siano ben chiare e definite, oltre al Calendario venatorio, le deroghe e gli accordi di interscambio con le altre Regioni, al fine di fugare dubbi e dare certezze ai cacciatori.