Camminata sì, camminata no; corsa sì, corsa no. Le attività che si possono svolgere all’aperto sono indicate dal Ministero dell’Interno, all’interno dei comportamenti da osservare durante l’emergenza Coronavirus.
È una delle ‘zone d’ombra’ del decreto che spesso genera comportamenti di intolleranza tra cittadini che vedono persone svolgere attività fisica all’aperto. Al riguardo il capo della protezione civile Angelo Borrelli ha sepcifficato: “Si deve uscire lo stretto necessario e anche chi va a piedi deve portare l’autocertificazione”. A questo si aggiungono le raccomandazioni per chi fa sport all’aperto: “In caso di incidente è molto più difficile essere curati anche perché bisogna evitare in ogni modo di andare nelle strutture ospedaliere e nelle cliniche private”.
Il sottosegretario alla Salute, Sandra Zampa, ha inoltre precisato la corretta osservanza dei comportamenti: “Lo sport e le attività motorie svolte negli spazi aperti sono ammessi nel rispetto della distanza interpersonale di un metro. In ogni caso bisogna evitare assembramenti” – specificando inoltre che “Parchi e giardini pubblici possono restare aperti per garantire lo svolgimento di sport ed attività motorie all’aperto, come previsto dall’art.1 comma 3 del dpcm, a patto che non in gruppo e che si rispetti la distanza interpersonale di un metro”.
Anche il sindaco di Terni (dove già parchi e cimiteri sono stati chiusi), Leonardo Latini, raggiunto telefonicamente da TO, invita i cittadini a mantenere un atteggiamento responsabile e civile, osservando quanto contenuto nel decreto ministeriale: “Invito i cittadini a non uscire e osservare tutte le normative di riferimento. Per quanto riguarda lo sport, sarebbe opportuno che venisse praticato solo da chi ha esigenze di salute. La criticità più evidente – sottolinea il sindaco – è l’assembramento che a volte si crea nei supermercati. È bene evitare di uscire spesso, creare file e fare una spesa intelligente e consapevole per evitare e ridurre al minimo le possibilità di contagio”.
Per capire ancora meglio
Le passeggiate
Si può uscire dal proprio domicilio solo per andare al lavoro, per motivi di salute o per necessità ovvero per svolgere attività sportiva o motoria all’aperto. Pertanto le passeggiate sono ammesse solo se strettamente necessarie a realizzare uno spostamento giustificato da uno dei motivi appena indicati. Ad esempio, è giustificato da ragioni di necessità spostarsi per fare la spesa, per acquistare giornali, per andare in farmacia, o comunque per acquistare beni necessari per la vita quotidiana. Inoltre è giustificata ogni uscita dal domicilio per l’attività sportiva o motoria all’aperto. Resta inteso che la giustificazione di tutti gli spostamenti ammessi, in caso di eventuali controlli, può essere fornita nelle forme e con le modalità dell’autocertificazione, ove l’agente operante ne faccia richiesta. La giustificazione del motivo di lavoro può essere comprovata anche esibendo adeguata documentazione fornita dal datore di lavoro (tesserini o simili) idonea a dimostrare la condizione dichiarata. In ogni caso, tutti gli spostamenti sono soggetti al divieto generale di assembramento, e quindi dell’obbligo di rispettare la distanza di sicurezza minima di 1 metro fra le persone.
L’attività motoria
L’attività motoria all’aperto è consentita purché non in gruppo. Sono sempre vietati gli assembramenti. L’attività motoria all’aperto è espressamente prevista dai decreti come consentita, quindi non è necessaria alcuna autodichiarazione. In caso di controlli, le autorità di pubblica sicurezza possono comunque richiedere di dichiarare il perché dello spostamento. In quel caso, si è tenuti a effettuare la dichiarazione. In caso di dichiarazione falsa o mendace si può incorrere nelle sanzioni previste.