Durante l’emergenza Coronavirus le banche resteranno aperte (pur con orari ridotti) ma i clienti potranno andare agli sportelli solo su appuntamento.
Siglato poco fa (martedì 24 marzo) l’accordo tra Abi (Associazione banche italiane) e i sindacati di categoria dei lavoratori del settore bancario, agenzie di riscossione e assicurativo (Fabi, First-Cisl, Fisac-Cgil Uilca, Unisin Falcri-Silcea-Sinfub).
Dopo le difficoltà nell’applicazione del protocollo per la sicurezza sottoscritto il 16 marzo ed allo stato di agitazione proclamato dai sindacati per la mancata chiusura degli sportelli decisa dall’Abi, le parti sono tornate ad incontrarsi oggi.
All’indomani dell’avvio delle nuove norme nazionali che inseriscono i servizi bancari e finanziari tra quelli indispensabili, che devono quindi proseguire.
I clienti potranno andare in banca su appuntamento, prenotato telefonicamente. Ciò al fine di evitare assembramenti e l’arrivo in banca di clienti per operazioni non necessarie.
Resta infatti il principio secondo cui il cittadino può uscire di casa solo per situazioni di necessità. Tra le quali, procurarsi denaro per l’acquisto di generi di prima necessità se non si possiede il bancomat ed altre operazioni improrogabili. Ma stop, dunque, alle persone che si presentano agli sportelli per cambiare banconote, per avere il saldo movimenti o per pagare bollette a lunga scadenza.
Visto che è ancora difficile procurare mascherine per i dipendenti (quelle in arrivo vengono destinate prioritariamente ai medici e al personale degli ospedali) le banche “si impegnano a porre in essere le necessarie soluzioni organizzative per mantenere la distanza interpersonale di almeno un metro quale principale misura di contenimento della diffusione del virus nonché l’adozione di ulteriori misure alternative a ridurre il rischio di contagio“.
Le banche si impegna ad acquistare mascherine non appena saranno disponibili. Presidi individuali di sicurezza che saranno distribuiti inizialmente nelle zone a maggior rischio di contagio. E in quegli uffici dove risulta più difficile mantenere la distanza interpersonale di almeno un metro o applicare barriere in plexiglass.
Quanto alle criticità poste dai sindacati, relative ai pagamenti delle pensioni ed alla gestione delle pratiche per la cassa integrazione straordinaria prevista dal decreto “cura Italia”, Abi ha comunicato ai segretari dei sindacati che sta approfondendo il tema.
Per le pensioni c’è ancora qualche giorno di tempo, visto che a differenza delle Poste, che anticipa al 26 il pagamento, gli accrediti bancari avverranno come consuetudine. Si ipotizzano forme di scadenzamento come quelle previste dalle Poste, anche se i numeri, nel caso delle banche, sono notevolmente inferiori.
Più complessa la gestione delle pratiche per la richiesta di cassa integrazione da parte delle imprese colpite dalla crisi innescata dal Coronavirus.