Umbria | Italia | Mondo

Coronavirus, l’Umbria non chiude i confini né obbliga alla quarantena, ma traccia chi arriva da fuori: l’ordinanza

Fase 2 Coronavirus, l’Umbria si prepara a “tracciare“, insieme agli umbri che stanno rientrando, anche i proprietari delle seconde case nella regione. Non si chiudono i confini, né si obbliga alla quarantena, ma si monitorano le persone che arrivano. Il Cor (Centro operativo regionale) ha approvato questa mattina (venerdì) le regole in vista del via libera agli spostamenti anche da fuori regione per raggiungere le seconde case in Umbria.

Comunicazione obbligatoria

L’assessore Coletto ha annunciato che l’ordinanza che la presidente Tesei si appresta a firmare (in vigore da sabato aggiornamento 9 maggio) renderà obbligatoria, da parte dei cittadini che faranno o hanno già fatto ingresso nel territorio umbro, la comunicazione dei loro dati (nome, cognome, indirizzo e recapito telefonico) alle strutture di prevenzione delle Aziende sanitarie. Dati che dovranno essere comunicati, come già ora, ai seguenti indirizzi di posta elettronica: prevenzione@uslumbria1.it (per tutti i Comuni di competenza, quindi parte della provincia di Perugia) e prevenzione@uslumbria2.it (per tutti i Comuni della provincia di Terni, per il Folignate, lo Spoletino e la Valnerina).

Stiamo anticipando le regole nazionali per farci trovare pronti quando nei weekend le persone torneranno nelle loro seconde case in Umbria” ha spiegato l’assessore regionale alla Sanità Luca Coletto. Che ha chiarito che queste ulteriori norme si applicheranno per chi risiederà per almeno 24 ore in Umbria. “Per chi sarà solo di passaggio è oggettivamente impossibile effettuare un tracciamento” ha aggiunto.

L’Umbria non chiude i confini né isola, ma traccia chi arriva

Perché la strategia per mantenere sotto controllo il contagio, nella regione che ha l’indagine di contagiosità più basso d’Italia (R0 sotto lo 0,2) è quella di tracciare chi arriva da fuori. Appunto con la nuova ordinanza regionale. Senza chiudere i propri confini o obbligare all’isolamento in casa per 15 giorni, come stanno pensando di fare altre Regioni.

Il tracciamento – ha preannunciato Coletto – continuerà con tutti i sistemi possibili: test rapidi e tamponi“. Aggiungendo: “Appena sarà possibile, molto probabilmente nei weekend arriveranno i proprietari delle seconde case. La nostra scelta è quella di obbligarli a comunicare la propria presenza affinché siano tracciabili“.

Le regole per chi rientra e per i proprietari delle seconde case.

In attesa del via libera agli spostamenti nelle seconde case in altre regioni, le regole si applicheranno a tutti coloro che stanno rientrando in Umbria secondo la casistica prevista dall’ultimo Dpcm.
Persone che devono segnalare il loro l’arrivo al Dipartimento prevenzione Asl del territorio tramite le due mail o anche contattando il Numero Umbria Salute 800636363. I servizi di igiene sanità pubblica, entro 24 ore, contattano la persona e procedono a indagine epidemiologica. Nel frattempo la persona rientrata in Umbria deve contenere spostamenti e contatti e rimanere raggiungibile. Il medico di medicina generale, sulla base dell’indagine epidemiologica, qualora ravveda dei rischi decide se procedere a valutazione diagnostica (cioè al tampone). Ottenuto il referto, si gestisce il percorso di sanità pubblica, qualora la persona rientrata in Umbria risulti positiva al Coronavirus.

“Il morbo è ancora tra noi, aggressivo”

Coletto ha anche ribadito la necessità delle progressive riaperture ed attenuazione dei divieti. Ma ha anche fatto appello agli umbri perché proseguano a comportarsi in modo responsabile: “Il morbo non è scomparso, è ancora presente in mezzo a noi ed è ancora aggressivo. Sì alle riaperture (non possiamo vivere con il terrore di questa pandemia) ma gestione corretta degli individui: distanziamento, mascherina e guanti, gel igienizzante. E soprattutto la responsabilizzazione personale di tutti gli umbri“.

(Modificato alle 9 del 9 maggio)