Il blocco dei campionati e dell’attività agonistica e sportiva in generale, a causa dell’emergenza Coronavirus, rischia di far chiudere tante piccole società. Se infatti le vicende dello sport professionistico sono dibattute a livello nazionale ed internazionale (ad esempio per la ripresa dei campionati professionistici di calcio), gli sport minori e tutte le attività giovanili rischiano un duro colpo.
Perché in questi giorni di blocco le società sportive non hanno incassato dalle famiglie dei ragazzi iscritti. Così come ci sono genitori che hanno pagato per l’attività di tutto l’anno e si aspettano un rimborso. Il mercato pubblicitario, su cui confidano, è praticamente fermo. E le sagre e le feste di paese, che raccoglievano fondi anche per le società sportive, forse non potranno svolgersi.
Non sono fermi, però, tanti costi di gestione degli impianti. Bollette e affitti. E le rate dei mutui contratti.
E con le incognite sull’eventuale prosieguo dell’attività agonistica, molte società dilettantistiche rischiano di non potersi iscrivere al prossimo campionato.
Tanto che Luigi Repace, presidente del Comitato regionale umbro della Federcalcio, incontrando nei giorni scorsi in videoconferenza i rappresentanti delle società di Eccellenza, ha spiegato come i timori maggiori siano legati alle ripercussioni economiche dell’emergenza sanitaria Covid-19. Un concetto ribadito nel successivo incontro con i rappresentanti delle società di Promozione. E che vale, ovviamente, anche per le altre categorie. Non soltanto nel calcio.
Riconoscendo il valore anche sociale dello sport ad ogni livello, la Regione Umbria ha inserito anche interventi per lo sport nel pacchetto anticrisi annunciato dalla Giunta per imprese e lavoratori.
L’assessore allo Sport, Paola Agabiti, ha annunciatola disponibilità immediata di un milione di euro per l’istituzione di un fondo di garanzia per la cultura e lo sport. E per contributi a fondo perduto alle associazioni sportive per acquisti e investimenti.
Una misura che dovrà aggiungersi a quelle eventualmente attivate dalle Federazioni e dagli Enti locali. Ma prima, c’è da capire quando e come le società potranno riprendere la loro attività. Ed il danno economico subito fino ad allora.