Assisi

Coronavirus, le ragazze del Bastia Volley (C) lasciano il campionato e vengono retrocesse in D

Che la pandemia non faccia sconti a nessun settore è ormai chiaro ed evidente sin dalle sue prime manifestazioni. Tra i settori particolarmente colpiti, forse anche più che particolarmente, c’è lo sport di squadra che si è interrotto ormai da più di un anno con rare eccezioni nel campo professionistico.

Una differenza abissale di gestione che obbliga il tessuto dei piccoli club locali e la rete diffusissima delle associazioni a tirare i remi in barca perchè non in grado di sopportare i costi per la gestione della sicurezza, senza andare a toccare il portafoglio delle tante famiglie che nello sport vedono ancora un luogo di crescita e un metodo di comportamento sociale per i propri figli.

Gli effetti negativi sono tangibili e difficilmente commentabili come “necessità contingenti” o temporanee. Il danno è davvero grave e si ripercuoterà per lungo tempo.

Ma a questo danno va aggiunta anche la beffa! Ovvero una sorta di accanimento verso quelle società che costrette dalla situazione, abbandonano i campionati.

Molte federazioni ( chissà quando qualcuno deciderà di metterci le mani dentro) hanno stabilito che l’abbandono del campionato è consentito senza aggravi di costi, ma con la tagliola della retrocessione al campionato immediatamente inferiore, anche nel caso di chi al momento dello stop nazionale, era al vertice della classifica.

E questo è quello che sta accadendo in giro per l’Italia ed è accaduto alle ragazze del Bastia Volley che militano nel campionato di serie C.

La squadra ha inviato alle redazioni, nei giorni scorsi, una bellissima lettera nella quale viene spiegato cosa sta accadendo. Ecco il testo:

Noi ragazze della serie C del Bastia Volley sentiamo l’esigenza di condividere la nostra scelta rispetto alla mancata ripresa dell’attività agonistica, mostrando il nostro disappunto e dispiacere nei confronti della situazione in cui ci siamo ritrovate.

In qualità di atlete abbiamo deciso di non voler riprendere gli allenamenti e di conseguenza di non voler partecipare al campionato, per tutelare la nostra salute e quella dei nostri cari: ognuna di noi proviene da contesti di lavoro e di studio diversi, vive in nuclei familiari variegati con persone più o meno fragili e ci sentiamo in dovere di proteggere le nostre famiglie e di evitare, o quantomeno limitare, situazioni di possibile contagio che possano metterle in pericolo.

Nonostante la voglia e il desiderio di tornare in campo per condividere tutte insieme la nostra passione, abbiamo preferito accantonare la pallavolo, con l’intento di agire nel modo che secondo noi è più corretto e responsabile.

Ringraziamo gli allenatori, la società e il presidente che hanno appoggiato la nostra scelta, condividendo le nostre preoccupazioni, nonostante le conseguenze. Infatti, quella che ai nostri occhi era la decisione più naturale e più giusta è stata invece punita con la perdita del titolo e quindi la retrocessione dal campionato di serie C a quello di serie D.

Benché non ci sembri corretto sanzionare una società, che preferisce tutelare la salute delle sue atlete e delle rispettive famiglie piuttosto che mettere in primo piano la questione economica, prendiamo atto della situazione e restiamo ferme sulla nostra opinione, orgogliose della nostra scelta, dei nostri allenatori, della nostra società e del nostro presidente.

Avremo tempo e modo per tornare ad allenarci e giocare a pallavolo, ma in questo momento le nostre priorità sono altre, la salute prima di tutto.

Che il virus sia mutevole e che la pandemia è una lotta generale del genere umano che cerca di trovare un equilibrio, era noto. Ma che l’immobilismo burocratico e la miopia delle Federazioni (e del CONI che sovraintende), sia peggio del virus, davvero questo nessuno se l’aspettava.

E a questo, non pare che ci sia vaccino che tenga.

In bocca al lupo alle ragazze del Bastia Volley