Bufera sul post con cui il professor Alessandro Campi, storico e politologo, docente di Storia delle dottrine politiche al Dipartimento di Scienze politiche dell’Università degli Studi di Perugia e direttore della “Rivista di Politica”, “invoca” l’aiuto delle mafie per imporre la quarantena domiciliare al Sud contro il Coronavirus.
“Chiedo alla mafia, alla ‘ndrangheta, alla Sacra corona unita e alla camorra – il suo post provocatorio subito dopo le fughe al Sud successive alla notizia del decreto sulle ‘zone rosse’ istituite nel Nord Italia – di imporre, nei vasti territori da loro controllati, la quarantena domiciliare obbligatoria a tutti i loro corregionali improvvidamente rientrata a casa dai loro domicili al Nord rientranti nella zona rossa“.
Un post fatto mentre molti governatori di Regioni del Sud cercavano di assumere misure per evitare l’arrivo di corregionali in fuga in massa dal Nord.
Ma il professor Campi ha così proseguito, nel suo post provocatorio, a proposito delle mafie che controllerebbero vaste aree del Sud: “Nel caso esse non riescano, con le proprie forze, a garantire il rispetto di questa elementare norma di prudenza, riterrei ragionevole da parte loro chiedere la collaborazione delle autorità pubbliche dello Stato italiano“.
“In questo momento – concludeva Campi – tutte le istituzioni debbono collaborare“.
Un post che ha suscitato immediatamente dibattito e polemiche, tra persone che lo hanno condiviso e chi ha protestato con veemenza.
Il caso è finito anche sulla stampa nazionale, tanto più che Alessandro Campi è giornalista, editorialista per la carta stampata e commentatore politico televisivo. Qualcuno ha anche invocato l’intervento del ministro dell’Università, Gaetano Manfredi, perché assumesse provvedimenti disciplinari.
Alessandro Campi, tra l’altro, è nato a Catanzaro, anche se dai tempi degli studi universitari è poi vissuto a Perugia, dove lavora.
Il professor Campi ha poi rimosso il post incriminato. Sull’edizione online della Gazzetta del Sud lo stesso Campi ha spiegato il senso del suo post, dopo la fuga da Milano: “Un paradossale invito a rispettare le disposizioni delle autorità statali, che stanno invitando tutti a starsene a casa e a non circolare – ha scritto – lo avete scambiato per un messaggio choc. Davvero non me ne capacito. Capisco il momento delicato. Ma forse bisognerebbe avere la capacità, proprio in questi momenti, di discernere le cose importanti da quelle che non lo sono“.
Poi Campi ha aggiunto: “Ovviamente ho provveduto a rimuovere il post, se questo rischia di esserne l’effetto“.