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Coronavirus, la buona performance della sanità in Umbria | Tutti i grafici

Umbria virtuosa in tempi di coronavirus. Già da qualche giorno si parla della piccola regione, cuore di un Italia duramente provata dalla battaglia contro il Covid-19, come di una delle prime aree che potranno muovere i passi verso riaperture e ripresa delle attività.

Numeri dell’epidemia locale, che confortano e di confermano sotto controllo, di giorno in giorno. Tanto da far dichiarare alla presidente della Regione Donatella Tesei, in video-consiglio, che l’Umbria è pronta per la Fase 2, rivendicandone anche il ruolo di regione benchmark per la gestione dell’emergenza.

Difficile, ad oggi, comprendere cause e concause del diverso sviluppo e regressione di contagio in un territorio rispetto ad un altro. Ma la lettura dei numeri è chiara ed è confermata da diversi tipi di letture.

Come quella che ci arriva dal Dott. Luca Fusaro, laureato in Economia Applicata con la passione dell’approfondimento statistico, che sulla base dei dati forniti quotidianamente dal Ministero della Salute e dalla Protezione Civile ha sviluppato dei grafici, confermando una volta di più gli ottimi indici di risposta dell’Umbria, rispetto alle medie nazionali. Vediamoli nel dettaglio.

Premessa

Tutti i grafici si basano su dati ufficiali del Ministero della Salute (aggiornati alle ore 17 di ogni giorno) forniti dalla Protezione Civile nell’usuale conferenza stampa quotidiana. Questo implica alcune piccole differenze con i dati numerici diffusi e qui pubblicati della situazione rilasciata dalla regione dell’Umbria per la giornata di oggi aggiornata alle 8.00 di mattina.

Il fatto però non è rilevante se si leggono i dati, non come stato di aggiornamento della situazione, ma come valutazione della performance.

Questi i dati di partenza alla data del 25 aprile:

I tamponi

L’Umbria registra il suo record di tamponi analizzati in 24 aprile con un numero di tamponi effettuati pari a 1.513 in un solo giorno, anche se nella giornata successiva mantiene, ma mantiene il trend anche nella giornata successiva con 1.415 test effettuati su un complessivo di 31.939.

Il grafico “Tamponi e casi totali dato giornaliero” evidenzia il numero di casi totali e di tamponi analizzati giorno per giorno in Italia. Il 25 aprile si sono avuti in Italia 2.357 nuovi casi e sono stati processati 65.387 tamponi.

Una percentuale di circa il 3,6% di screening effettuati sulla popolazione della regione Umbria. Un dato notevolmente più alto rispetto al numero di tamponi effettuato in media sulla tutta popolazione italiana che si attesta intorno al 2,8 %

I casi positivi

Il rapporto tra i casi positivi in totale totali e i tamponi effettuati sulla popolazione fornisce la percentuale di tamponi positivi riscontrati.

Il grafico che segue evidenzia la differenza tra le varie regioni. La Lombardia ha il 22% di tamponi analizzati che sono risultati positivi, mentre l’Umbria solo il 4,3%. Con una percentuale più alta solo rispetto alla Basilicata col 3,7% e la Calabria col 3,6%.

La distribuzione geografica

Dato che viene confermato anche se si analizza il grafico della ripartizione dei casi totali delle varie regioni, rispetto al totale nazionale.

In questa esposizione si evidenzia che la regione con a carico la più alta percentuale di casi in Italia è la Lombardia con un 36,8% di contagi, l’Umbria si posiziona agli ultimi posti della classifica, con un tasso di contagi pari a solo lo 0,7%. In questo caso con un’incidenza più che dimezzata rispetto a quella della sua popolazione che è di poco meno dell’1,5% sul totale di quella italiana.

Per quanto riguarda la ripartizione dei casi di contagio a livello regionale, il grafico a torta evidenzia il numero di casi totali nella provincia di Terni (334) e di Perugia (985).

Sarà possibile analizzare meglio i casi totali rapportandoli alla popolazione come nei grafici che seguono.

Tasso di contagiosità

Il tasso di contagiosità cumulativo rapporta i casi totali alla popolazione (fonte Istat 30 Novembre 2019). Il grafico qui riportato nell’elaborazione del Dott. Fusaro illustra l’incidenza del Coronavirus in Italia, in Umbria e nelle province di Terni e Perugia.

Effettuando il rapporto tra la popolazione e i casi totali si ha una evidenza immediata sul numero di contagiati rilevati rispetto al numero di abitanti. Le due province umbre si attestano su un tasso molto simile, pari allo 0,15%, che si attesta alla metà rispetto al dato nazionale.

In termini di rapporto, la provincia di Terni presenta un malato di COVID-19 ogni 672 abitanti, mentre la provincia di Perugia un malato ogni 664 abitanti. L’Umbria di conseguenza ha una media di un malato ogni 643 mentre in Italia ne conta uno ogni 308, più del doppio della media umbra.

La buona performance dell’Umbria

I grafici che seguono dimostrano che la risposta del sistema sanitario umbro all’attacco del Covid-19 è stata decisamente migliore rispetto a quelle delle altre regioni italiane.

Il rapporto tra i dimessi/guariti messi a confronto con il totale dei casi evidenzia che in Umbria ben il 73,6% dei contagiati è stato dichiarato dimesso/guarito. La seconda regione è la Valle d’Aosta col 59,7% e ultima la Puglia col 15,4%.

Il rapporto tra deceduti e guariti a livello regionale vede l’Umbria con un rapporto pari a 0,06 come si capisce facilmente anche dai numeri: 1.006 guariti contro 63 deceduti.

Il tasso di letalità è dato dal rapporto tra deceduti e casi totali. Il sistema sanitario lombardo è stato colpito pesantemente dal virus con il 18,4% di tasso di letalità legato al COVID-19.

La Regione che in percentuale ha saputo rispondere meglio al problema del Coronavirus è stata proprio l’Umbria con un tasso di letalità pari al 4,6% contando i 63 decessi rispetto al totale complessivo di 1.366 casi rilevati.

Articolo modificato alle 22:46