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Coronavirus, Italia in “quarantena” almeno fino a Pasquetta: il nuovo decreto di Conte

L’emergenza Coronavirus costringerà l’Italia a restare in “quarantena” almeno fino al 13 aprile. Come già anticipato dal ministro della Sanità Speranza oggi in Parlamento, il premier Conte ha annunciato poco fa che le misure restrittive per limitare i casi di contagio saranno prorogate fino a dopo Pasqua.

Conte: “Non possiamo alleggerire le misure”

“Non siamo nella condizione di poter alleggerire le misure” ha ribadito più volte Conte, ricordando le oltre 13mila vittima in Italia. Da qui la necessità di un ulteriore sacrificio da parte degli italiani. “Se allentassimo le misure, tutti gli sforzi sarebbero vani” ha aggiunto il premier. “Saremmo costretti ad iniziare di nuovo – ha aggiunto – e non ce lo possiamo permettere”.

Pasquetta a casa

Anche i responsabili della Protezione civile avevano avvertito, di fronte all’euforia per i dati confortanti sul caso dei nuovi contagi: “Non possiamo andare a fare la gita per la Pasquetta“. Da qui la data delle nuove misure, per ora il 13 aprile, dopo Pasqua.

La “fase 2” e la “fase 3”

Il prolungamento delle chiusure consentirà di iniziare a valutare una prospettiva per l’allentamento delle misure restrittive: “Nel momento in cui il consiglio degli esperti ce lo consentirà – ha aggiunto Conte – inizieremo a programmare l’allentamento delle misure. Ma non vi posso dire il 14 aprile” ha avvertito.

La “fase 2” sarà quella della “convivenza col virus”, in cui allentare le misure. Prima della “fase 3“, della fine dell’emerganza, con il ritorno alle normali attività lavorative e sociali.

Stop allenamenti

L’unica novità del Dpcm rispetto agli altri provvedimento è l’estensione dei divieti di allenamento alle società sportive. Ciò in risposta alle scelte di alcune società professionistiche che, soprattutto nel calcio, prospettavano la ripresa degli allenamenti.

Niente ora a spasso con i bambini

A proposito della circolare interpretativa del Viminale, Conte ha spiegato che non è stata autorizzata l’ora di passeggiata con i bambini. Si tratta però di un alleggerimento per consentire un accompagnatore per i piccoli, ad esempio quando un genitore si reca a fare la spesa.