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Coronavirus, in Umbria arriva l’ospedale da campo con 30 ventilatori polmonari

Arriva in Umbria un ospedale da campo militare per far fronte all’emergenza Coronavirus. La Banca d’Italia ha approvato e finanziato, con 3 milioni di euro, il progetto presentato dalla Regione Umbria per aumentare la disponibilità di posti letto in terapia intensiva in caso di necessità.

L’ospedale da campo (che può essere installato ovunque in 36-48 ore) ospiterà fino a 30 postazioni di terapia intensiva e subintensiva. Una struttura elastica, autonoma, con un potabilizzatore d’acqua, energia elettrica, bagni chimici. Sarà dotato di 30 respiratori polmonari, barelle per il trasporto, macchine a raggi X, tre camere di biocontenimento con barella per trasporto di persone con malattie infettive. Un ospedale da campo dotato anche di sala operatoria. Un ospedale da campo che, negli scenari di guerra, viene installato subito dietro il fronte.

Un ospedale che può essere utilizzato in estate o in inverno, perché dotato di sistemi di refrigerazioni e di riscaldamento.

Tempi

La Regione conta di poter installare l’ospedale da campo entro 60 giorni, tramite l’utilizzo di procedure rapide per l’acquisto delle attrezzature.

Prima installazione a Bastia

L’idea è quella di installare l’ospedale da campo al centro fiere Maschiella di Bastia Umbraper non congestionare Foligno“, già centro regionale di Protezione civile.

L’Umbria, come ha ricordato il dirigente regionale della sanità Claudio Dario, per far fronte all’emergenza Covid-19 ha aumentato i posti in terapia intensiva nei propri ospedali dai 69 originari a 120. I monitoraggi effettuati negli ospedali regionali hanno mostrato che per avere ulteriori posti occorrono interventi edilizi e di impiantistica che richiedono giorni. Da qui l’idea di utilizzare la soluzione prospettate dall’ingegner Stefano Nodessi per la realizzazione di un ospedale da campo militare.

Dario: in Umbria tenuta a quota 150

Il direttore Dario ha comunque chiarito che “il fronte estremo di tenuta del sistema ospedaliero umbro è a quota 150” qualora dovesse esserci una nuova ondata del Civid-19. Di fronte al quale ha invitato a non abbassare la guardia. Insomma, l’ospedale da campo per fronteggiare il Coronavirus può ancora servire. E comunque, potrà essere utilizzato per qualsiasi emergenza si presenterà in Umbria, come ad esempio in caso di terremoto.

L’impegno della Banca d’Italia

Quando la neo direttrice della filiale di Perugia della Banca d’Italia, Miriam Sartini, ha chiesto alla governatrice Donatella Tesei quali azioni l’istituzione avrebbe potuto finanziare sul territorio, l’Umbria ha optato per la realizzazione di un ospedale da campo di ultima generazione. Il cui progetto è stato presentato in tempo record e approvato dalla Banca d’Italia. “Mi ha stupito molto – ha commentato la direttrice Sartini – la rapidità con cui è stato varato il progetto. Un’idea bella, anche a livello di utilizzo futuro“.

Un’idea che dopo il primo contatto tra Tesei e Sartini è stata subito messa in campo, “con il pragmatismo che è tipico delle donne” ha rivendicato la direttrice della Banca d’Italia.

Le azioni economiche

La governatrice Tesei e la direttrice Sartini hanno chiarito che l’interlocuzione tra Regione e Banca d’Italia è stata aperta anche per ciò che riguarderà le future misure economiche per favorire la ricostruzione economica dopo lo tsunami Coronavirus.