Da oggi già nelle ambulanze e nei pronto soccorso dell’Umbria saranno effettuati test rapidi per scoprire le persone positive al Coronavirus, sia sintomatiche che non. La “rivoluzione” sui tamponi è stata annunciata venerdì mattina in conferenza stampa dall’assessore regionale alla sanità Luca Coletto e dai dirigenti della Regione Umbria.
Dai dati aggiornati alle ore 8 di venerdì 27 marzo, 884 persone in Umbria risultano positive al virus Covid-19. Dunque rispetto a ieri c’è un aumento di 82 persone.
I guariti sono 11 (+3), i clinicamente guariti sono 28 (+16). Dunque un aumento significativo.
I deceduti, da ieri a venerdì sera, sono 4 in più. Dunque i decessi in Umbria per Coronavirus salgono a 24.
Nella giornata di ieri, infatti, è morta un’altra persona. Si tratta di una donna di 84 anni residente a Orvieto risultata positiva al Covid-19, che era stata ricoverata all’ospedale di Terni lo scorso 11 marzo. La donna è deceduta alle ore 22,30 circa di ieri 26 marzo.
Oggi, invece, sono morte altre 3 persone, di cui altri 2 orvietani.
Nel corso della mattinata è deceduta all’ospedale della Media Valle del Tevere di Pantalla una donna di 83 anni residente a Sansepolcro (AR) positiva al Covid-19. La paziente era ricoverata dal 19 marzo, dopo essere stata trasferita dall’ospedale di Città di Castello.
Alle 13 circa del 27 marzo all’ospedale di Terni è deceduto un uomo di 72 anni residente a Orvieto che era positivo al Covid-19. Il paziente era ricoverato in terapia intensiva dallo scorso 14 marzo fa sapere l’azienda ospedaliera ternana.
Alle 13.40 del 27 marzo nel reparto di medicina d’urgenza dell’ospedale “San Giovanni Battista” di Foligno, invece, è deceduta una donna di 88 anni. Era positiva al Covid-19 e risiedeva ad Orvieto.
Sono ricoverati in 195 (+5 rispetto a ieri), 46 sono in terapia intensiva (+1, considerando che c’è stato un decesso). I ricoverati sono: 64 all’ospedale di Perugia, 51 a quello di Terni, 36 a Pantalla, 31 a Città di Castello, 7 a Orvieto, 5 a Foligno e 1 a Spoleto.
Le persone in osservazione sono 2960, alla stessa data risultano 2629 soggetti usciti dall’isolamento.
Nel complesso entro le ore 8 del 27 marzo, sono stati eseguiti 6130 tamponi. Dunque 706 più di ieri.
E a proposito di tamponi, da oggi (in alcuni casi, ma comunque da domani in tutta l’Umbria) scatterà la rivoluzione grazie a test rapidi introdotti dalla Regione. A presentare le novità, in conferenza stampa, sono stati l’assessore regionale Luca Coletto, i dirigenti regionali Claudio Dario e Stefano Nodessi Proietti e le professoresse Daniela Francisci e Antonella Mencacci. Presente anche la presidente della Giunta regionale Donatella Tesei.
Gli obiettivi generali del piano sono ovviamente quelli di interrompere la catena di trasmissione del virus responsabile di Covid-19 e gestire rapidamente e correttamente i pazienti che necessitano di assistenza sanitaria. Oltre ad attuare una sorveglianza allargata della popolazione, con particolare attenzione alle categorie a rischio, in modo da individuare rapidamente i casi asintomatici e paucisintomatici che possono diffondere il virus e contenere così efficacemene il contagio attraverso il loro isolamento.
“Si mira – ha spiegato Dario – a difendere le famiglie, le comunità residenziali sanitarie, sociali, religiosi etc, identificando e isolando gli individui positivi fin dal loro ingresso, ed ovviamente gli ospedali”. Particolare attenzione ai medici di medicina generale, pediatri, guardie mediche e farmacisti. E poi agli operatori delle strutture sanitarie e socio-sanitarie. Fino a chi lavora nei “servizi essenziali” (forze dell’ordine, cassieri di supermercati, etc)
Il primo passo coinvolgerà tutti i pazienti sintomatici ricoverati in ospedale che non siano già testati e tutti i soggetti sintomatici potenzialmente collegati a cluster. I tamponi interesseranno anche tutti i soggetti che si recheranno al pronto soccorso, che usufruiranno di un’ambulanza del 118 o chi entra in altre strutture socio-sanitarie. Ma non solo: saranno sottoposti al test tutti i nuovi detenuti che entrano in carcere (in media una decina al giorno).
Si passerà quindi a tutti i dipendenti che lavorano in pronto soccorso, chi lavora nel territorio (chi va a raccogliere i tamponi), chi lavora nelle strutture socio-sanitarie, medici di medicina generale e farmacisti, partendo da chi ha una qualche sintomaticità.
Finora, ha spiegato il direttore regionale alla sanità, sono risultati positivi 112 operatori sanitari negli ospedali su circa 1500 tamponi eseguiti per questa categoria.
L’ultimo step interessa i lavoratori sintomatici dei “servizi essenziali”, con prorità verso quelli con maggiore contatto con la popolazione generale (vigili del fuoco e forze dell’ordine, agenti di polizia penitenziaria, addetti alle casse dei centri commerciali.
La Regione prevede di concludere questo percorso appunto entro un mese, effettuando circa 1500 tamponi al giorno, dunque più del doppio di quanto avvenuto fino a ieri.
Verranno effettuati due tipi di test, uno molecolare e uno immunologico. Quest’ultimo necessita di circa 15 minuti, non ha bisogno di un laboratorio e può essere eseguito anche all’interno delle ambulanze del 118.
I tamponi eseguiti finora – ha spiegato la professoressa Mencacci – sono test molecolari lunghi, che necessitano di strumentazioni specifiche. “Questo cozza con la necessità di ampliare le persone da testare, per questo abbiamo fatto uno studio dei test rapidi a disposizione e abbiamo deciso di implementarne due tipologie” ha detto.
Il primo test rapido, che è stato già implementato, è quello immunologico. Serve una goccia di sangue e in 15 minuti si rileva la presenza di anticorpi specifici verso questo virus. “Noi siamo in una fase epidemica – ha evidenziato la professoressa Mencacci – dove la presenza di anticorpi significa che o c’è una infezione in atto o è recentissima: significa che il paziente sta eliminando il virus”. Se il test è positivo ed il paziente è sintomatico, verrà per lui attivato il percorso Covid-19, altrimenti si valuterà. “Ma comunque avremo identificato quel paziente ed isolato. Il risultato negativo però – ha osservato – non significa assenza dell’infezione, perché gli anticorpi necessitano di tempo per riprodursi”.
Contemporaneamente la Regione Umbria sta implementando un test molecolare rapido (un tampone respiratorio), non difficile come quello attuale (per cui per eseguire 500 tamponi ci vogliono 24 ore). Il nuovo test darà risposte in meno di un’ora ed è alla portata di tutti i laboratori, non ci vogliono competenze particolari. Anche questo serve a vedere se nei campioni respiratori del paziente c’è il virus.
Essendo test rapidi, verranno sperimentati per una settimana: sulla base dei risultati verranno definite le strategie.
Già da oggi sono in distribuzione negli ospedali i test immunologici, la cui sperimentazione arriverà tra oggi e domani. A disposizione ci sono già 5mila pezzi, entro il 30 marzo ne arriveranno altri 10mila, come ha spiegato Nodessi. Quanto ai test molecolari (che costano 35 euro e che hanno bisogno di alcuni macchinari che comunque alcuni ospedali già hanno), dovrebbero essere forniti entro 10-15 giorni.
“Il test rapido che cerca gli anticorpi Igm e Igg – ha spiegato la professoressa Daniela Francisci – è sicuramente un elemento che potenzia le possibilità diagnostiche, non sostituisce il tampone, ma può dare un valido aiuto nel momento in cui bisogna prendere una decisione rapida”. È stato anche spiegato che in un paziente che ha sintomi da 12-15 giorni, il virus può trasferirsi alle alte vie respiratorie. Per questo un tampone può venire negativo, ma i sintomi supportano i medici: “la diagnostica virologica rimane il cardine” ha osservato Francisci.
Quanto alla discussa questione dei ventilatori polmonari, il dirigente regionale Stefano Nodessi Proietti ha spiegato che sono tra la strumentazione più complessa da reperire. Gli ultimi sono arrivati all’Umbria questa notte. Dal dipartimento di protezione civile nazionale finora ne sono arrivati 12 in totale per la terapia intensiva e 8 per la subintensiva.
La Regione, per affrontare le ipotesi più pessimistiche, ne ha bisogno di molti altri. “Per evitare di trovarci in difficoltà, grazie alle donazioni di privati, ne abbiamo opzionati altri 33 che arriveranno nel corso di questo mese”.
Questi i Comuni umbri in cui sono stati registrati casi positivi di Coronavirus. Il dato fornito dalla Regione Umbria è aggiornato alle ore 8 del 27 marzo. Alcuni dati sono forniti invece dai singoli comuni. Qui la mappa.
Acquasparta (5 casi), Allerona (1), Amelia (3 casi, 1 decesso), Arrone (3), Assisi (22), Baschi (8), Bastia Umbra (16 casi, 1 guarito), Bettona (2), Bevagna (2), Cascia (7), Castel Giorgio (7), Castel Viscardo (6), Castiglione del Lago (18), Citerna (1 caso, 1 decesso), Città della Pieve (18 casi, 1 decesso), Città di Castello (68 casi, 6 decessi), Collazzone (2 casi, 1 decesso), Corciano (25, 1 guarito), Costacciaro (4), Deruta (11), Foligno (21, 1 persona guarita), Fratta Todina (4), Giano dell’Umbria (2), Giove (2), Gualdo Cattaneo (16), Gualdo Tadino (6), Gubbio (44), Magione (11), Marsciano (11), Massa Martana (1), Montecastrilli (3), Montecchio (1 caso, 1 decesso), Narni (5), Nocera Umbra (1), Norcia (5), Orvieto (37, 6 decessi), Panicale (3), Passignano sul Trasimeno (4), Perugia (236 casi, 3 guariti e 4 decessi), Pietralunga (1), Porano (8), San Gemini (12, 1 guarito), San Giustino (15), San Venanzo (1), Scheggia e Pascelupo (1), Sigillo (1), Spello (1), Spoleto (13), Stroncone (2, 2 persone decedute), Terni (79, 2 guariti, 1 decesso), Todi (3 casi, 2 guariti), Torgiano (16), Trevi (3), Umbertide (11), Valfabbrica (8), Valtopina (1).
Positivi extra regione: 31.
(aggiornato alle ore 19)