Coronavirus, in Umbria nell’ultimo giorno sono 556 i nuovi positivi, su 5.509 tamponi processati. Il dato è stato fornito dal direttore Claudio Dario. Le persone dichiarate guarite sono state 438. Sette i decessi legati al Covid, relativi a pazienti di: Campello sul Clitunno, Foligno, Gubbio, Marsciano, Otricoli, Perugia e una persona di fuori regione.
Covid, l’aggiornamento della protezione civile
su nuovi contagi e guariti in tutti i comuni umbri
Rispetto all’ultimo giorno si registrano due ricoveri in più: attualmente i pazienti Covid negli ospedali sono 446, di cui 76 in terapia intensiva.
Il Nucleo epidemiologico della Regione Umbria evidenzia come la curva epidemica, dopo il salto esponenziale dei primi di ottobre, abbia iniziato a stabilizzarsi dai primi di novembre. L’andamento della curva dal primo novembre risulta stabilità, anche se con un numero di casi positivi ancora alto. Da due settimane i nuovi casi sono stabili o in leggera diminuzione.
I primi provvedimenti restrittivi hanno avuto una certa influenza, quelli successivi di mantenimento, rispetto ai risultati evidenziati.
L’inversione della curva dei positivi, però, ancora non c’è. Restano costanti i rapporti tra contagiati e ricoveri (5%) e gli accessi alle terapie intensive.
I casi raddoppiano comunque più lentamente. L’indice Rt dai primi di ottobre al 18 novembre ha una media di 1,26; negli ultimi 14 giorni la media mobile è scesa a 1,01.
C’è un appiattimento della curva dei ricoveri. L’età media dei pazienti Covid è di 80 anni. Non si registrano decessi in casa: tutte le persone sono decedute in ospedale o in altre strutture.
Il livello di occupazione dei posti letto destinati ai pazienti Covid, informa Dario, è al 50%. Percentuale che sale al 58% per le terapie intensive.
Gli operatori sanitari attualmente infettati dal Covis sono 446 (167 gli ultimi guariti). In base alle risposte al bando per il reclutamento dei nuovi infermieri, presto ne saranno assunti circa 250.
Prosegue l’allestimenti dei nuovi posti letto Covid previsti dal Piano di salvaguardia. Nel caso in cui fosse necessario trasferire pazienti nella struttura di Civitanova Marche, a regime per curare i 14 pazienti umbri dovrebbero muoversi 12 medici, 28 infermieri e 5 oss.
La mobilità in Umbria nella prima metà di novembre si è ridotta mediamente del 50%, per effetto delle chiusure delle attività e dalle altre misure restrittive del Dpcm e delle ordinanze regionali. La mobilità per l’accesso ad attività alimentari (e ingrosso) e farmacie si è ridotta dal 1° al 15 novembre dell’81%. Per bar, ristoranti e centri commerciali la caduta è stata del 71%. L’accesso alle stazioni di bus e treni si è ridotto del 42%, la mobilità verso i parchi è scesa del 32%.
Attualmente, rispetto alle 67 strutture protette monitorate in Umbria, si registrano 328 casi positivi (tra ospiti e operatori) in 48. I decessi tra i 1480 ospiti, dall’inizio della pandemia, sono stati 29 (con un’incidenza intorno al 2%). Secondo il nucleo epidemiologico, inoltre, tra i decessi per altre cause non ci sono casi indirettamente riconducibili all’emergenza Covid, cioè per assenza di altre cure.
L’età media dei soggetti infettati si è spostata dai 38 ai 45 anni, fascia stabile da due settimane. Il contagio nella fascia dai 14 ai 18 anni sta lentamente calando, così come si assiste ad un appiattimento dei nuovi casi tra i 25 e i 44 anni. In crescita, ma con oscillamenti, i casi positivi tra i bambini da 6 a 10 anni.