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Coronavirus, ok al protocollo per la Fase 2: le regole per tornare in fabbrica e in ufficio

Regione, sindacati e associazioni datoriali hanno concordato i 5 punti per la riapertura delle attività economiche in Umbria nella Fase 2 dell’emergenza Coronavirus.

Alla riunione, in videoconferenza, erano presenti rappresentanti di Cgil, Cisl e Uil, Confindustria, Confartigianato, Cna, Camera di Commercio, la presidente della giunta regionale Donatella Tesei e l’assessore Michele Fioroni.

Per i segretari di Cgil, Cisl e Uil dell’Umbria Vincenzo Sgalla, Angelo Manzotti e Claudio Bendini, la ripresa delle attività produttive deve avvenire “in piena sicurezza e nel rispetto dei nuovi accordi nazionali tra le parti sociali”.

Questi i contenuti principali del protocollo sottoscritto.

Modalità di ingresso in azienda

Prima dell’accesso al luogo di lavoro il persone potrà essere sottoposto a controllo della temperatura corporea (i dati dovranno essere raccolti nel rispetto della privacy). In caso di temperatura superiore a 37,5° non sarà consentito l’accesso. Il dipendente sarà isolato, fornito di mascherina ed affidato alle cure mediche.

Precluso l’ingresso a chi, negli ultimi 14 giorni, ha avuto contatti con soggetti positivi al Covid-19 o provenga da zona a rischio.

L’ingresso in azienda di personale già positivo dovrà essere proceduto da documentazione che attesti l’avvenuta negativizzazione.

Accesso dei fornitori esterni

Saranno previsti percorsi di ingresso, transito e uscita per ridurre le occasioni di contatto con la forza lavoro.

Se possibile, gli autisti di mezzi di trasporto devono restare a bordo dei propri mezzi. E non potranno comunque entrare negli uffici.

Per gli esterni saranno installati servizi igienici dedicati.

Gli accessi di visitatori esterni vanno ridotti e comunque sottoposti alle regole aziendali di sicurezza.

Ove presente un servizio di trasporto aziendale, vanno garantire le norme di sicurezza durante gli spostamenti.

Subappalto

Le norme del protocollo si estendono anche alle aziende in appalto.

In caso di personale positivo al Covid l’appaltatore dovrà darne immediata informazione al committente.

La vigilanza spetta all’impresa committente.

Sanificazione dei luoghi di lavoro

L’azienda dovrà assicurare la pulizia giornaliera e la sanificazione periodica di tutti i locali e delle aree comuni e di svago.

A fine tutto va effettuata la pulizia e la sanificazione periodica di tastiere, schermi, mouse etc.

L’azienda può effettuate interventi particolari di pulizia ricorrendo agli ammortizzatori sociali.

Nelle aziende (o nelle zone) con particolari casi positivi va fatta una sanificazione straordinaria alla riapertura.

Igiene personale

I lavoratori sono obbligati all’igiene personale. L’azienda mette a disposizione detergenti per le mani.

Dispositivi di protezione individuale

Tenendo conto delle disponibilità in commercio, le mascherine saranno utilizzare in conformità a quanto previsto dall’Oms. In caso di difficoltà di approvvigionamento potranno essere utilizzate mascherine comunque conformi alle indicazioni dell’autorità sanitaria.

E’ favorita la preparazione di gel disinfettante da parte dell’azienda.

Qualora la lavorazione richieda distanze inferiori a un metro tra i lavoratori, questi dovranno utilizzare guanti, occhiali, tute, cuffie, camici.

Gestione spazi comuni

L’accesso a mense, aree fumatori e spogliatoi è contigentato, con la previsione di una ventilazione continua dei locali.

Saranno previste condizioni per la sanificazione degli spogliatoi, per il deposito degli indumenti da lavoro.

Pulizia periodica e sanificazione delle tastiere dei distributori automatici.

Turni e organizzazione del lavoro

Le aziende potranno chiudere i reparti diversi dalla produzione o comunque quelli in cui è possibile lavorare a distanza.

Si può procedere a una rimodulazione dei livelli produttivi.

Assicurare un piano di turnazione dei dipendenti della produzione.

Nel caso si utilizzino ammortizzatori sociali, questi dovranno riguardare l’intera compagine aziendale, anche con opportune rotazioni.

Al termine dell’utilizzo degli ammortizzatori sociali si passa alle ferie arretrate e non ancora fruite.

Sono sospese o annullate tutte le trasferte e i viaggi di lavoro internazionali.

Il lavoro a distanza va privilegiato laddove possibile.

Rimodulazione delle postazioni negli ambienti dove operano più dipendenti.

L’articolazione del lavoro potrà essere definita con orari differenziati.

Con le associazioni artigiane e del commercio sono state già fissate per la prossima settimana riunioni specifiche, per determinare anche attraverso gli enti bilaterali il percorso per le intese provinciali e territoriali.

Una richiesta è stata avanzata dai sindacati a Confindustria, per definire analoghe procedure da attuarsi nelle aziende di sua competenza.

Entrate e uscite

Si favoriscono orari di ingresso e di uscita scaglionati. E, dove possibile, diversificati.

Riunioni e spostamenti interni

Limitati al massimo gli spostamenti interni. Non sono consentite riunioni in presenza. Annullate tutte le attività di formazione in aula.

Gestione di una persona sintomatica

Nel caso in cui una persona presente in azienda sviluppi febbre o altri sintomi di infezione respiratoria lo deve dichiarate all’ufficio personale, che provvederà al suo isolamento. Vengono quindi avvertite le autorità sanitarie.

L’azienda collaborare con le autorità sanitarie per le individuazioni dei contatti stretti.

Il dipendente con sintomi deve essere subito dotato di mascherina chirurgica.

Sorveglianza sanitaria

vanno privilegiate le visite preventive e a richiesta. E da rientra da malattia.

La sorveglianza sanitaria periodica non va ridotta.

Il medico competente segnala all’azienda situazioni di particolare fragilità, anche in relazione all’età.

Controlli e sanzioni

Infine – concludono i tre segretari – come Cgil, Cisl e Uil – abbiamo chiesto di determinare con il massimo rigore le funzioni di controllo e le sanzioni per coloro che non rispetteranno i protocolli e gli accordi sindacali”.