La zona dell’orvietano è particolarmente colpita dai contagi Covid-19, situazione che spesso ha generato fughe di notizie che, in alcune circostanze, hanno alimentato paure e timori nei cittadini. Per evitare che le criticità vengano percepite in modo ancora più afflittivo dalle famiglie coinvolte dall’emergenza Coronavirus, l’Usl2 è intervenuta per chiarire alcune situazioni per quanto riguarda Orvieto e Castel Giorgio.
Per quanto riguarda la città della rupe l’Usl chiarisce il caso dell’operatore sanitario risultato positivo al Covid-19 e alla funzione della tendostruttura della Protezione Civile predisposta nei pressi del distretto orvietano.
“In questa fase delicata nella quale la Direzione strategica e tutti i servizi aziendali sono impegnati 24 ore su 24 a gestire l’emergenza, si ritiene utile e doverosa un’assunzione di responsabilità collettiva e andrebbero evitate polemiche o dichiarazioni prive di fondamento che hanno come unico effetto quello di generare allarme ingiustificato tra la popolazione e gli operatori sanitari”. Nel distretto di via Postierla ad Orvieto si è registrato, 14 giorni or sono, un unico caso di positività che ha riguardato un nostro operatore. La Direzione è intervenuta tempestivamente avviando un approfondito monitoraggio dei contatti stretti ed eseguendo nei tre giorni successivi interventi di sanificazione di tutti i locali. Anche la polemica relativa all’impiego in attività di pre triage della tendostruttura della Protezione Civile installata in prossimità della sede distrettuale di Orvieto non ha ragion d’essere in quanto gli accessi agli ambulatori vengono programmati dal Cup secondo la priorità della prestazione. L’unica funzione richiesta a tale installazione è di una sala d’attesa in caso di eventi atmosferici avversi
La nota dell’Usl tende a chiarire anche quanto denunciato da alcuni famigliari di pazienti ricoverati in una struttura privata, dove sono stati riscontrati casi di positività al Covid-19. Nella lettera che era stata inviata alle istituzioni i famigliari affermano: “Ci dichiariamo contrari ad ogni trasferimento dei nostri cari verso utenze che non siano gestite dalla stessa ‘Non ti Scordar di Me’, trovandoci di fronte al rischio che chi non è stato contagiato lo diventi, che venga meno la indispensabile continuità di assistenza richiesta in presenza di patologie come l’Alzheimer. Qualunque soluzione alternativa in termini logistici che si renda necessaria in caso di un sovrannumero di contagiati deve, semmai, prevedere lo sforzo di tutte le autorità preposte, sanitarie e non, affinché si rendano disponibili spazi ulteriori ma attigui alla ‘Non ti Scordar di Me’. Chiediamo alla Asl di potenziare il presidio medico e di effettuare una seconda tornata di tamponi su coloro che risulteranno negativi, poiché la negatività del primo tampone è attendibile con un notevole scarto percentuale e, date le circostanze, l’approssimazione potrebbe vanificare ogni ipotetica riorganizzazione. Confidiamo, infine, che le criticità presenti possano trovare una compartecipazione di tutti coloro che sono chiamati, nell’emergenza, ad assicurare alla struttura competenze e risorse aggiuntive”.
“In relazione alla lettera aperta di alcuni familiari di pazienti ricoverati presso una struttura residenziale di Castel Giorgio dove nei giorni scorsi sono stati riscontrati casi di positività al Covid-19, insieme alle misure di prevenzione e tutela della salute già tempestivamente poste in essere saranno adottate tutte le disposizioni necessarie per garantire la massima sicurezza di operatori ed utenti secondo i protocolli igienico sanitari previsti in questi casi. L’unica priorità è la piena tutela della sicurezza di tutti, al di là di aspetti logistico-organizzativi che in questo caso assumono un valore secondario”.