La presidente Tesei presenta Guido Bertolaso, consulente per la Regione Umbria nella gestione dell’emergenza coronavirus. Una consulenza a titolo gratuito chiamata a gestire il piano di contenimento predisposto dalla Regione Umbria con scenari modulari fino al più estremo piano di salvaguardia, che scatterà se alcune soglie dovessero essere superate.
Per ora si aspetta il nuovo Dpcm, atteso in serata, e si aspetta metà novembre, quando i modelli matematici e degli epidemiologici restituiscono il possibile picco per la regione Umbria. Si aspetta con il potenziamento delle terapie intensive, con 127 posti letto di Terapia intensiva (78 per il Covid e 49 generaliste) per arrivare a 576 posti complessivi per i malati Covid su tutto il territorio regionale. 380, nello specifico per acuti di cui 74 in semi intensiva. 78 le terapie intensive Covid, 118 di post acuti nelle Rsa.
“Guido Bertolaso è una garanzia per quanto riguarda il tema delle emergenze a tutti i livelli e ha accettato di venire a prestare una consulenza gratuita, in favore della Regione”, ha detto la presidente Tesei ricordando quanto la seconda ondata sia “forte e inaspettata per portata e dimensione”.
“Non ci siamo mai fermati – ha detto l’assessore regionale alla Sanità Luca Coletto – e abbiamo organizzato i 127 posti letto che l’Umbria avrebbe dovuto avere da sempre. Abbiamo messo in campo quello che è un piano per la fase di ripresa epidemica, al fine di fronteggiare l’avanzata inaspettata per la potenza”.
Nello specifico dei piani è entrato il direttore regionale Claudio Dario che ha illustrato le varie opzioni in cui si è trovata ad operare la Regione, dal piano di emergenza al piano di mitigazione (del 16 ottobre), passando per quello di contenimento e di salvaguardia. Il piano di contenimento ha individuato l’ospedale Covid si Spoleto.
I 127 posti letto di intensiva per pazienti Covid verranno raggiunti con il coinvolgimento di strutture esistenti. E verranno coinvolte anche le Rsa Seppilli, di Spoleto e della Media Valle del Tevere.
Con il piano di salvaguardia scatteranno anche strutture mobili e fisse. L’ospedale da campo dovrebbe essere pronto entro la fine del mese.
“L’Umbria potrebbe essere una miniatura del nostro paese e potrebbe essere presa ad esempio – ha detto Bertolaso – Tutti verificano che qui si è lavorato in modo attento, puntuale e preciso, immaginando gli scenari futuri e abbinando gli eventuali interventi. Non credo che sia casuale il fatto che qui vedete i responsabili della protezione civile e del sistema sanitario. Vediamo anche a Roma tavoli del genere. Gioco di squadra che si sta portando avanti è l’unica soluzione. Abbiamo perso del tempo questa estate e oggi ci troviamo ad inseguire. Quello che è importante è non perdere più tempo. In emergenza il fattore più importante è il tempo. Bisogna vedere bene cosa può accadere. Bisogna decidere. Questo è quello che stanno facendo a Perugia. Hanno lavorato bene, con questo metodo questa regione sarà attrezzata per affrontare i prossimi mesi. Davanti abbiamo l’inverno e serve preparare bene gli scenari peggiori”.