Perugia

Coronavirus, Bassetti al personale ospedaliero: “Voi non siete fuggiti!”

Voi non siete fuggiti!” dice il cardinale Bassetti ai medici in prima linea contro il Coronavirus, nella visita all’ospedale di Perugia. Una testimonianza di solidarietà e condivisione del periodo di emergenze Coronavirus a pazienti e personale sanitario.

Bassetti, prima di una preghiera e della solenne benedizione nell’atrio dell’ospedale, ha voluto ispirarsi al Santo Padre: “Mi hanno colpito le parole di Papa Francesco e anche io come lui penso alle tante storie di crocifissi, a quelli di oggi, a questa pandemia: medici, infermieri, tutto il personale di servizio, sacerdoti, suore, morti al fronte come soldati che hanno dato la vita per amore”.

Il riconoscimento al personale ospedaliero

Il cardinal Bassetti è stato accolto al Santa Maria della Misericordia da una piccola delegazione di sanitari guidata dal commissario straordinario Antonio Onnis e dal sindaco di Perugia Andrea Romizi: “Se qualcuno dicesse a voi sanitari che questa è la vostra missione e la vostra professione, io rispondo di no, perché ci state mettendo molto di più. Chi nella vita non ha la tentazione di fuggire davanti ad un nemico? Voi non siete fuggiti! Se c’è una categoria di persone che conosce i rischi a cui si espone, affrontando questo tipo di pandemia, siete proprio voi, e a medici, infermieri ed operatori aggiungo anche i cappellani di questo ospedale. Sono qui – ha proseguito Bassetti – a nome della Chiesa per dirvi grazie e per ricordare tutti i sanitari deceduti in Italia. Il Papa li ha definiti ‘i Santi della porta accanto’, io ho guardato una per una le loro foto riportate sui giornali, volti belli di uomini e donne generosi e forti”.

Le parole per i malati

Ha poi rivolto un pensiero agli ammalati prima di effettuare un collegamento via Skype con uno dei reparti di degenza Covid-19 per parlare con alcuni di loro e con il personale sanitario. “Abbiate fiducia in Dio Padre che non ci abbandona mai e abbiate anche fiducia di questi ‘angeli’ che vi curano. Vi ho molto pensato in questo periodo in cui anch’io vivo in clausura forzata. L’ospedale è la vera casa di tutti, il luogo della fiducia, dell’affidamento dove ci si mette nelle mani di un’altra persona come si faceva da bambini in braccio alla mamma”.

L’esempio di Trancanelli

Il cardinale Bassetti ha voluto infine ricordare come nella chiesa dell’Ospedale ci sia la tomba “di un medico buono e generoso”, che ha saputo dare tutto se stesso al prossimo come buon samaritano: il Venerabile Vittorio Trancanelli. “Cari ammalati invocatelo perché il Signore per mezzo di lui possa venire in soccorso a chi è particolarmente colpito dal male. A ciascuno di voi dico: coraggio, coraggio, coraggio non temere, non sei solo”.

L’incontro al Creo

La seconda fase della visita – come riferisce una nota dell’ospedale – si è svolta nell’aula Montalcini del CREO, dove sono intervenuti i professionisti impegnati in prima linea nella cura e assistenza dei malati Covid-19. Testimonianze forti, molto partecipate, a tratti commoventi proprio perché “anche noi abbiamo sofferto e pianto nel non riuscire a fare una carezza ai pazienti, parlando con loro solo con lo sguardo”. E’ stata che sottolineata dagli stessi professionisti lo spirito di coesione messo in campo per fare squadra e scambiare esperienze professionali e umane, “di inestimabile valore”.

Onnis al personale: “Altruismo commovente”

Il commissario Onnis nel ringraziare il cardinal Bassetti ha voluto ripercorrere le fasi drammatiche in cui l’ospedale si è trovato nell’affrontare un fenomeno completamente nuovo, dando merito al personale di aver saputo interpretare al meglio le esigenze assistenziali e organizzative di una gestione della malattia complessa e sconosciuta: “Tutto questa – ha sottolineato Onnis – è stato reso possibile grazie ad uno spirito di generosità ed altruismo che trovo commovente”.

Romizi: “La nascita del nuovo ospedale”

Il ringraziamento finale è toccato al sindaco di Perugia Andrea Romizi: “Non dimenticheremo mai questa fase della nostra vita vissuta con paura, preoccupazione ed abbiamo davvero avvertito come il nostro ospedale abbia saputo arginare bene questa pandemia. Sono rimasto molto toccato dalle testimonianze dei medici, dalla loro capacità di unire le forze – ha aggiunto Romizi – ho avvertito un clima di rinascita. La nascita di un nuovo ospedale”.