Perugia

Coronavirus, a Perugia 76 positivi | Caos scuole, tra isolamenti e malattie

Coronavirus, a Perugia 76 nuovi positivi nelle ultime 24 ore. Le persone che risultano attualmente contagiate in città sono 560. Di queste, 24 sono ricoverate, 3 in terapia intensiva.

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Covid, la pressione sull’ospedale

All’ospedale di Perugia i pazienti Covid sono 35, di cui 6 in terapia intensiva. La Regione Umbria già domani dovrebbe comunicare il nuovo riassetto degli ospedali, con l’individuazione di due nosocomi Covid, così da limitare gli accessi dei contagiati alle strutture di Perugia e Terni e consentire la prosecuzione delle altre attività sanitarie.

Questa anche la richiesta del consigliere del Patto civico per l’Umbria, Andrea Fora. “Al momento – afferma il consigliere di opposizione – al Santa Maria della Misericordia si ha la percezione che le cose si stiano modificando in fretta e si vocifera di nuove chiusure delle attività ambulatoriali e di tutte quelle procrastinabili. Si avverte la mancanza di una programmazione a lungo termine che tuteli, con un disegno preciso, quanto si è andato costruendo negli anni in termini di professionalità e specificità”.

Per questo si chiede che si faccia presto nell’individuare altre strutture per i pazienti Covid. “Il trattamento delle fasi acute e gravissime di Covid – aggiunge Fora – e delle tante altre malattie che se non curate possono determinare un grave aumento della morbidità e della mortalità, debbono continuare a trovare in Perugia il centro di eccellenza regionale che ormai si è costruito negli anni. Pensare di spostare l’alta specialità chirurgica, per esempio, in altra sede è non riconoscere il valore di quello che si è costruito in passato e non comprendere che per ottenere quell’alta specialità si sono investite tante risorse, economiche ed umane, che non possono essere rimpiazzate con una delibera”.

La situazione nelle scuole perugine

Intanto, si allunga l’elenco delle classi delle scuole di Perugia costrette alla quarantena a causa di positivi al Covid. Con il protocollo che prevede la quarantena per i compagni di classe e per tutti i docenti entrati in contatto con la classe. E così, tra quarantene e certificati di malattia, si riduce la pattuglia dei professori, tanto che in molti istituti non si riesce a far fronte alla didattica. Anche perché molti dirigenti continuano a praticare l protocollo rigido, non prevedendo il ricorso alla didattica a distanza per i docenti senza sintomi e magari con il tampone negativo, ma ancora in quarantena secondo il protocollo.

I casi al “Mariotti”

E’ il caso del “Mariotti”, dove tra sede centrale e succursale sono ormai 6 le classi in quarantena. Con la direttrice che è stata costretta a prevedere un orario ridotto. Che viene continuamente aggiornato in base all’evolversi dell’emergenza Covid.