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CORISTA DEL DUOMO AGGREDITO DOPO MESSA DI PASQUA DA NOTO SINDACALISTA

Carlo Ceraso
E’ stata una Pasqua amara per un corista del Duomo di Spoleto, aggredito da un uomo per futili motivi. La notizia sta facendo il giro della città perché l’aggressore sarebbe un noto sindacalista, dipendente comunale, non nuovo ad intemperanze di ogni tipo, anche nei confronti di quella stampa che gli va antipatica. Mai però, a quanto riportano le cronache, si era spinto alla violenza fisica.
I fatti. A quanto è dato sapere la scena si è svolta all’interno del parcheggio della arcidiocesi sito in Via del Seminario, proprio sotto la cattedrale. Il parroco aveva autorizzato i coristi del maestro Corrias a parcheggiare in quello spazio, anche a costo di non rispettare gli spazi pur di consentire al numeroso gruppo di cantanti di raggiungere meglio e in tempo il Duomo per la Santa Messa.
Di certo non vi poteva accedere il sindacalista il quale, incurante del cartello (con ogni probabilità anche del divieto di accesso a questa parte della città), ha invece pensato bene di piazzare il proprio macchinone all’interno dell’area di proprietà della curia. C’è da capirlo, i titoli per far quel che gli pare li ha tutti: da sempre il “gentiluomo” afferma di essere un “figlio di santa romana chiesa cattolica e apostolica”, sbandiera di avere parenti influenti nei servizi segreti del Vaticano, confida ai quattro venti di conoscere i più importanti cardinali romani, vanta grandi carriere in diversi partiti politici cittadini di ispirazione cattolica. Figurarsi se uno così non può piazzare la macchina persino a casa dell’arcivescovo (di grazia che non l’ha messa davanti al portale del Duomo).
Non è dato sapere dove il sindacalista sia andato, se in Duomo o a far acquisti in centro. Fatto sta che quando è tornato in Via del Seminario trova una autovettura parcheggiata proprio dietro la sua. Orrore, oltraggio, sacrilegio. Chi mai ha osato un simile affronto?
L’uomo comincia a suonare il clacson, gira affannosamente nei dintorni alla ricerca del proprietario di quel veicolo, diventa paonazzo dalla rabbia. Ma dell’automobilista non c’è traccia.
I minuti passano e la bile del “galantuomo” cresce di pari passo. Dopo una buona mezz’ora ecco arrivare il corista, accompagnato dalla moglie.
Il cantante, molto conosciuto e stimato in città, viene preso di mira e riempito di insulti. A nulla servono le scuse (peraltro non dovute). Neanche il tempo di salire in auto per consentire all’aggressore di uscire che, stando a quanto denunciato, il sindacalista gli avrebbe aperto lo sportello e stampato un bel cazzotto a freddo sul viso. Alla faccia di Santa romana chiesa cattolica. E pure apostolica!
La donna comincia ad urlare contro l’energumeno e chiama le forze dell’ordine, mentre il marito cerca di riprendersi dal colpo.
Il sindacalista, temendo l’arrivo degli agenti, si ritira di buon ordine dentro la propria autovettura. Passano i minuti (la pattuglia in servizio era impegnata in un altro servizio d’ordine) e il cantante, preso il numero di targa dell'auto dell'energumeno, decide di recarsi in ospedale per farsi medicare: al pronto soccorso verrà giudicato guaribile con diversi giorni di prognosi.

A lui sono giunti messaggi di solidarietà dai colleghi del coro, dal direttore e anche dai vertici della diocersi.
La targa ha permesso di risalire all’aggressore, che è stato fra l’altro riconosciuto dalla vittima grazie ad una foto pubblicata su un giornale on line.

Non è la prima volta che l’uomo finisce alla ribalta delle cronache. Fra le altre perle c’è anche una accusa per calunnia commessa avendo anche utilizzato dei documenti dell’ente municipale. Nonostante la malefatta sia venuta a galla, nei suoi confronti non sarebbe stata intrapresa alcuna azione disciplinare. Forse perché, a sentirlo, vanta una forte amicizia con un alto dirigente del comune. E te pareva…

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