(Adnkronos) - Coripet, consorzio volontario senza scopo di lucro, che ha come missione la raccolta e l’avvio a riciclo delle bottiglie in PET dopo il loro utilizzo, nel Consiglio di Amministrazione che si è svolto ieri 12 agosto, ha dato il via libera al regolamento di distribuzione dell’Rpet ai propri consorziati. La decisione rappresenta un passo significativo, poiché stabilisce e concretizza le regole attraverso cui il consorzio consegna l’Rpet ai soci produttori, facilitando e garantendo il processo di trasformazione delle bottiglie usate in nuove bottiglie.
“È il primo passo verso una fase operativa in vista dell’imminente obbligo del 2025,” commenta con soddisfazione Corrado Dentis, Presidente di Coripet. “Grazie a questa delibera, da settembre si uscirà dalla fase di test per entrare in quella industriale vera e propria” prosegue Dentis, “dal 1 gennaio 2025 Coripet sarà in grado di processare e proporre l’Rpet a tutti i propri soci produttori, rientrando così nei parametri fissati dal percorso della Direttiva SUP (Single Use Plastics) 2019/904. È utile ricordare che la direttiva stabilisce che dagli anni 2025 e 2030, le bottiglie dovranno contenere almeno, rispettivamente, il 25% e il 30% di R-PET food contact ― PET riciclato idoneo al diretto contatto alimentare. Inoltre, la direttiva indica che entro il 2025 si dovrà raccogliere almeno il 77% delle bottiglie in PET, quota che sale al 90% entro il 2029.”
Questa decisione segna un punto fondamentale nella riduzione della produzione di plastica vergine, posizionando Coripet come protagonista nella fase cruciale di transizione da un’economia lineare a un’economia circolare delle bottiglie in PET. L'obiettivo è aumentare i livelli di riciclo attraverso la filiera italiana integrata del “bottle to bottle”, che prevede la creazione di R-PET idoneo al diretto contatto alimentare, grazie alla certificazione EFSA di tutti gli impianti di riciclo dei consorziati riciclatori.
Coripet conferma così la propria attenzione non solo sulla raccolta ma anche sull’R-PET alimentare, il cui utilizzo in Italia è attualmente molto basso, pari solo al 9%. Il consorzio vede un mercato da sviluppare e un primo obiettivo da raggiungere: almeno il 25% di plastica riciclata per uso alimentare entro il 2025. Questo impegno non solo supporta la sostenibilità ambientale, ma rappresenta anche un’opportunità per innovare e migliorare la gestione del fine vita delle bottiglie in PET, promuovendo comportamenti responsabili e consapevoli tra i consumatori e regole condivise tra gli operatori del settore.
(Adnkronos) – Coripet, consorzio volontario senza scopo di lucro, che ha come missione la raccolta e l’avvio a riciclo delle bottiglie in PET dopo il loro utilizzo, nel Consiglio di Amministrazione che si è svolto ieri 12 agosto, ha dato il via libera al regolamento di distribuzione dell’Rpet ai propri consorziati. La decisione rappresenta un passo significativo, poiché stabilisce e concretizza le regole attraverso cui il consorzio consegna l’Rpet ai soci produttori, facilitando e garantendo il processo di trasformazione delle bottiglie usate in nuove bottiglie.
“È il primo passo verso una fase operativa in vista dell’imminente obbligo del 2025,” commenta con soddisfazione Corrado Dentis, Presidente di Coripet. “Grazie a questa delibera, da settembre si uscirà dalla fase di test per entrare in quella industriale vera e propria” prosegue Dentis, “dal 1 gennaio 2025 Coripet sarà in grado di processare e proporre l’Rpet a tutti i propri soci produttori, rientrando così nei parametri fissati dal percorso della Direttiva SUP (Single Use Plastics) 2019/904. È utile ricordare che la direttiva stabilisce che dagli anni 2025 e 2030, le bottiglie dovranno contenere almeno, rispettivamente, il 25% e il 30% di R-PET food contact ― PET riciclato idoneo al diretto contatto alimentare. Inoltre, la direttiva indica che entro il 2025 si dovrà raccogliere almeno il 77% delle bottiglie in PET, quota che sale al 90% entro il 2029.”
Questa decisione segna un punto fondamentale nella riduzione della produzione di plastica vergine, posizionando Coripet come protagonista nella fase cruciale di transizione da un’economia lineare a un’economia circolare delle bottiglie in PET. L’obiettivo è aumentare i livelli di riciclo attraverso la filiera italiana integrata del “bottle to bottle”, che prevede la creazione di R-PET idoneo al diretto contatto alimentare, grazie alla certificazione EFSA di tutti gli impianti di riciclo dei consorziati riciclatori.
Coripet conferma così la propria attenzione non solo sulla raccolta ma anche sull’R-PET alimentare, il cui utilizzo in Italia è attualmente molto basso, pari solo al 9%. Il consorzio vede un mercato da sviluppare e un primo obiettivo da raggiungere: almeno il 25% di plastica riciclata per uso alimentare entro il 2025. Questo impegno non solo supporta la sostenibilità ambientale, ma rappresenta anche un’opportunità per innovare e migliorare la gestione del fine vita delle bottiglie in PET, promuovendo comportamenti responsabili e consapevoli tra i consumatori e regole condivise tra gli operatori del settore.