Si chiude il cerchio per la copisteria Il Copione, al centro dell'attività investigativa della Guardia di Finanza di Perugia, in un'operazione che prese il via a febbraio scorso: ricorderete infatti il locale nella zona universitaria che fotocopiava testi per studenti evadendo le regole imposte da Siae e fisco, con la sua stanza segreta che nascondeva una sorta di “archivio” di testi a uso universitario, e che commetteva l'85% dell'illecito regionale nel settore. Le indagini si sono ora concluse, e hanno riguardato in parte il calcolo dell'ammontare dei libri fotocopiati, ma non secondo la legge, ed in particolare gli accertamenti fiscali volti a scoprire i danni reali al fisco. Per il proprietario, che ha aevaso per 120mila euro, ora c'è una multa di 372mila euro.
La vicenda – Nel mese di febbraio scorso la Compagnia di Perugia aveva avviato delle indagini per contrastare la diffusione del dilagante fenomeno della riproduzione illecita di testi universitari, nella prospettiva di arginarne il commercio, a basso costo, in danno di case editrici e di librerie.
In tale contesto, i finanzieri del Nucleo Mobile, in concomitanza con l’avvio dei corsi universitari, avevano sequestrato presso la copisteria Il Copione 1.781 testi universitari riprodotti illecitamente, di cui 804 già fotocopiati e rilegati pronti per la commercializzazione e 977 in formato pdf, archiviati su supporti informatici, che potevano essere riprodotti in un numero infinito di copie. Sequestrati anche supporti informatici, personal computer, prezziari su cui erano riportati, distinti per ciascuna opera, il relativo prezzo della copia fotocopiata. Durante le operazioni di perquisizione del locale, era stato trovato un telecomando, occultato dietro un termosifone, che azionava l’apertura di una porta mobile, nascosta dietro scaffalature metalliche, tramite la quale si accedeva ad una stanza segreta che nascondeva altre 803 opere librarie fotocopiate e debitamente rilegate pronte per la commercializzazione.
Il sequestro – Per il Copione scattarono così i sigilli: saracinesca chiusa, la stessa che si può osservare anche ora, attraversando Via Elce di Sotto. Nell'occasione, furono sottoposti a sequestro anche 11 fotocopiatori e altri beni strumentali.
Nei giorni scorsi sono stati conclusi gli approfondimenti a carattere fiscale, anche attraverso indagini bancarie, che hanno consentito di ricostruire la posizione reddituale della ditta per un ammontare di ricavi sfuggiti al fisco che sfiora i 120.000 euro. Sul versante, invece, delle norme sul diritto d’autore, nei confronti del titolare della copisteria è stata irrogata la relativa sanzione amministrativa pecuniaria pari, nella fattispecie, al doppio del prezzo di mercato dell’opera o del supporto oggetto della violazione e comunque in misura non inferiore ad € 103: ciò vuol dire che se il prezzo non è facilmente determinabile, la sanzione amministrativa passa da € 103 ad € 1032 applicabile per ogni violazione e per ogni esemplare abusivamente duplicato o riprodotto. Nella fattispecie i finanzieri hanno comminato una sanzione di € 372.000.
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