L’Assemblea dei soci della Cooperativa Cereali di Deruta ha rinnovato nel segno della continuità il proprio Consiglio d’Amministrazione per i prossimi tre anni, confermando Silvano Mori alla presidenza della compagine.
Il presidente sarà supportato nella gestione della storica realtà cerealicola della Media valle umbra dal vice presidente Angelo Tardioli e dagli altri consiglieri eletti: Annagrazia Boccali, Enrico Beffa, Mario Brunetti, Roberto Cordellini e Luigi Franzoni.
“Non posso che essere orgoglioso ed onorato – ha detto Mori – di continuare a rappresentare una cooperativa che ha superato i 45 anni di storia e oggi presenta una base sociale con 150 aziende agricole conferenti le quali, nonostante la stagione poco felice dal punto di vista meteorologico, hanno raccolto 160 mila quintali di prodotto tra grano, orzo, mais, cece e altri seminativi”.
L’osservatorio di Mori non può che essere privilegiato anche per un giudizio più ampio: “Attraversiamo anni di magra in un comparto difficile, in cui l’andamento dei prezzi di mercato legato a fattori internazionali è sfavorevole per i produttori italiani in genere. Nonostante tutto, però, siamo riusciti anche in questa campagna agraria a garantire ai nostri soci una liquidazione media superiore del 19% rispetto al prezzo della borsa merci. Non solo: stiamo mettendo sempre più la cooperativa al centro delle necessità dei nostri soci, orientando le loro scelte sulla campagna, fornendo prodotti, servizi ed assistenza tecnica e curando l’aggiornamento agronomico sul campo per consentire ad ognuno di trarre dai propri terreni il massimo dal punto di vista quantitativo e qualitativo.”
Parole di compiacimento per la conferma di Mori alla guida della Cooperativa Cereali Deruta sono arrivate anche dal Direttore Regionale di Confcooperative-Fedagri Umbria, Lorenzo Mariani, intervenuto all’Assemblea elettiva: “Non posso che rivolgere i migliori auspici al presidente e amico Silvano Mori e ai membri riconfermati del Consiglio d’Amministrazione. Certo, viviamo un periodo di prolungata difficoltà del comparto con prezzi insoddisfacenti per gli agricoltori: l’unica via possibile per incrementare la loro remunerazione non può che passare attraverso accordi di filiera solidi con l’industria sul tipo di quello che, per esempio, la Cooperativa di Casalina ha stretto con la Birra Peroni per produrre prodotti finiti – in questo caso Birra – a filiera controllata. Su questo mi sento di plaudire il recente accordo nazionale all’insegna della qualità sottoscritto tra i maggiori Pastai Italiani, le Centrali dell’Alleanza delle Cooperative, Confagricoltura e Cia”.