Il Movimento 5 Stelle, nella costruzione di quello che sarà il suo programma di Governo, punta su un tema destinato ad essere centrale nel prossimo dibattito elettorale: il lavoro. Per farlo, la deputata Tiziana Ciprini insieme al collega Claudio Cominardi, si è affidata al sociologo Domenico De Masi, a cui è stato commissionato uno studio dal titolo ‘Lavoro 2025’, la prima ricerca previsionale che descrive con metodo scientifico come cambierà il lavoro nel prossimo decennio.
“Dopo il successo del meeting tenutosi a Perugia con il prof. De Masi, la ricerca si è concretizzata in un volume di circa 300 pagine che sarà presentato al convegno ‘Lavoro 2025’, in programma sabato 21 ottobre dalle ore 17, presso la sala Fittaioli del palazzo comunale di Foligno” – spiega la parlamentare Ciprini. “Insieme ai portavoce umbri, illustreremo ai cittadini come cambierà il lavoro per effetto di numerosi fattori come lo sviluppo tecnologico, i fenomeni demografici, la globalizzazione. Tra le proposte, la riduzione dell’orario di lavoro poiché i Paesi europei in cui si lavora di meno sono quelli del Nord, come Germania, Danimarca, Olanda mentre quelli in cui si lavora di più sono i Paesi dell’Est e del Sud, insieme a Polonia e Grecia.
‘Lavorare meno lavorare tutti’ non è, quindi, uno slogan o un auspicio, ma è una constatazione della realtà. I costi per lo Stato per avviare la riduzione degli orari di lavoro – osserva Ciprini – sono in genere molto contenuti: ciò significherebbe fare una revisione di tutta l’organizzazione del lavoro, stimolare gli investimenti e, quindi, l’evoluzione del sistema produttivo nazionale verso uno stadio più avanzato. Intanto, ci sono moltissime persone che lavorerebbero part time se solo potessero farlo: penso, ad esempio, ad alcuni periodi della vita come la maternità, la malattia, l’età avanzata. A quasi cento anni dal 1919 e a mezzo secolo dal ’69, cioè dai grandi salti della storia dell’orario di lavoro – conclude Ciprini – la struttura economica è pronta a un nuovo ambizioso slancio. Ora abbiamo la responsabilità, l’onore e l’onere di avere a che fare con la più grande risorsa che esista sulla faccia della terra, quella più preziosa e democratica: il tempo di vita delle persone”.